I genitori devono mantenere i figli anche se perdono il lavoro? Come funziona l’obbligo di mantenimento in questi casi

Se siete genitori e i vostri figli hanno perso il lavoro, aiutarli economicamente può essere utile. Ecco però cosa dice la legge in merito

Oggi come oggi, il mercato del lavoro non offre più le stesse certezze di qualche decennio fa. Nonostante le lauree, le professionalizzazioni e le specializzazioni, molte persone si trovano a perdere il proprio impiego praticamente da un giorno all’altro a causa della crisi, dei rincari o delle difficoltà degli stessi datori di lavoro. In questi casi, ecco cosa dice la legge in merito al mantenimento da parte dei genitori.

Genitori e mantenimento figli: cosa sapere
Se i figli perdono il lavoro, i genitori devono mantenerli? La verità (pontilenews.it)

Da un certo punto di vista, è comprensibile e anche naturale che un genitore si metta a disposizione del figlio per aiutarlo in certi momenti delicati della sua vita, come quello della perdita di un lavoro. Da un lato c’è però la volontà del genitore, dall’altro invece la sua disponibilità economica e la legge: ecco quali sono le disposizioni.

Un genitore deve sostenere economicamente il figlio disoccupato? La verità

Secondo la legge, i genitori devono mantenere i figli fino a quando non raggiungono la maggiore età. Un caso a parte è quello in cui i figli, nonostante siano maggiorenni, non sono autosufficienti dal punto di vista economico per fatti a loro non imputabili, come durante un corso di laurea. Diversa è però la situazione del licenziamento o della perdita del lavoro del figlio: ecco cosa sapere.

Genitori e mantenimento figli: cosa sapere
Se i figli perdono il lavoro, i genitori devono mantenerli? La verità (pontilenews.it)

L’obbligo di mantenimento di un figlio dura fino al compimento dei 18 anni e, più nello specifico, fino a quando il figlio raggiunge un’indipendenza economica che gli consente di fronteggiare tutte le spese in autonomia. Questa circostanza è però personale e difficile da valutare secondo criteri univoci: non serve per forza un contratto a tempo indeterminato, ad esempio. In generale, quando un figlio trova lavoro e riesce a mantenersi, cessa l’obbligo di mantenimento.

Se però questo perde la propria occupazione, tale obbligo non viene ripristinato poiché il ragazzo o la ragazza hanno dimostrato di essere in grado di ottenere un’indipendenza economica e, quindi, di essere in grado di recuperarla. In caso contrario, invece, il mantenimento da parte dei genitori torna in auge soprattutto sotto forma dell’obbligo alimentare, cioè volto al soddisfacimento dei bisogni primari come vitto, alloggio e poco altro. I genitori, quindi, basta che sostengano il figlio garantendogli “un tetto sopra la testa e un piatto caldo” per espletare tale obbligo, quando sussiste.

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