Mantenere la nostra mente allenata e in forma è essenziale per affrontare la vecchiaia al meglio: ecco alcuni consigli da parte di psicoanalisti specializzati nell’invecchiamento cognitivo.
Non c’è dubbio: invecchiare è una fortuna e al contempo una sfida provante. Le nostre capacità cognitive si riducono, il corpo cambia e, con esso, anche la nostra prestanza fisica. E dobbiamo ammetterlo: affrontare ed accettare questi processi di cambiamento non è semplice. Appaiono come vere e proprie “trasformazioni”, fatichiamo a riconoscere noi stessi e spesso le aspirazioni e i desideri della mente non vanno a braccetto con le possibilità del corpo, creando conflitti e frustrazioni.
Inoltre, una società sempre più ossessionata dalla produttività e dall’apparenza certamente non aiuta ad “abbracciare” l’invecchiamento con serenità. A ciò, infine, aggiungiamo l’aumento dell’aspettativa di vita che ha dilatato gli anni di permanenza nell’età della vecchiaia, “obbligandoci” quindi a farci i conti più a lungo di quanto siamo stati abituati per secoli e secoli. E il quadro è dunque chiaro.
Occupiamoci tuttavia per qualche istante dell’aspetto cognitivo. Ciò che sappiamo per certo è che con il passare del tempo il volume del nostro cervello diminuisce e tantissime cellule cerebrali “appassiscono”, si deteriorano e muoiono. Per questo motivo la nostra “presenza mentale” diminuisce con lo scorrere degli anni. Tuttavia possiamo agire attivamente per rallentare il processo e per mantenere la nostra mente tonica ed in forma: vediamo come.
Gioco, emotività, motivazione e resilienza: alcuni ingredienti per un invecchiamento sano ed equilibrato
Alcuni anziani stupiscono tutti per la lucidità e la prestanza mentale che riescono a mantenere oltre i 70 anni e, in sempre più casi, addirittura fino ad oltre il mitico traguardo dei 100. Come fanno a mantenerla? Ebbene, senz’altro dipende da numerosi fattori, tra cui alcuni legati alla genetica ed all’ereditarietà individuali. Tuttavia, favorire la plasticità cerebrale e la cosiddetta riserva cognitiva è anche questione di sane abitudini e di comportamenti virtuosi.
La vecchiaia trae immenso beneficio da quella che viene chiamata la “ginnastica per la mente”: avere sempre uno scopo, continuare a giocare, ascoltare le proprie emozioni ed affrontare le avversità tornando sempre al buon umore sono tra gli esercizi più benefici di questa ginnastica. Ad esempio: mantenere entusiasmo per attività come il fai-da-te, il lavoro a maglia, l’intaglio del legno, coltivare fiori o ortaggi non faticosi da curare, crea motivazione. Possiamo farlo per noi stessi, per mantenere in esercizio le nostre mani, gli occhi, l’inventiva, ed anche per regalare i risultati delle nostre creazioni (come un maglione o uno scaffale) ai nostri cari, favorendo le relazioni famigliari e sociali.
Ancora, accettare la scomparsa di sempre più conoscenti, amici e famigliari senza deprimersi, bensì con resilienza, accettando il corso naturale della vita che si rinnova continuamente, aiuta a mantenere un buono spirito e la vitalità necessaria al desiderio di proseguire il nostro cammino fino al suo decorso naturale. E questo richiede alla mente di continuare ad attivitare tutte le proprie aree operative, relative tanto alle funzioni cognitive quanto a quelle emotive, creative e di gestione dei nostri organi sensoriali e vitali.
Insomma, arrivarci è una fortuna e gestirla una grande sfida. E nonostante gli acciacchi, il timore della solitudine ed i cambiamenti talvolta radicali, la vecchiaia è anche la possibilità di comprendere una stagione che fa parte della vita tanto quanto le altre. Per questo, se ci è dato di viverla, attraversiamola nel migliore dei modi possibili!
