Cosa succede se sbagliamo la dichiarazione dei redditi? Conseguenze pesanti

Cosa succede se si dimentica di presentare la dichiarazione dei redditi o se si commettono degli errori? Ecco cosa fare e cosa si rischia.

Quando si parla di dichiarazione dei redditi, è bene ricordare che l’ultimo giorno disponibile per inviare il modello 730 tramite l’applicazione web o con l’assistenza di Caf e intermediari è il 23 luglio. Se si è omesso di presentare la dichiarazione dei redditi entro i termini stabiliti, si può incorrere in diversi tipi di sanzioni.

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Dichiarazione dei redditi: cosa succede se sbagli – pontilennews.it

Coloro che non hanno ancora presentato la dichiarazione possono utilizzare il modello Redditi, che ha come scadenza il 31 ottobre. Altrimenti, si può utilizzare il credito in compensazione, recuperando la somma non utilizzata dal 730 dell’anno successivo. Nel caso in cui si abbia un debito d’imposta, si potrà procedere al pagamento della somma entro il 20 agosto successivo attraverso il modello F24, con una maggiorazione dello 0,40%.

Anche nel caso in cui la dichiarazione dei redditi contiene errori si può incorrere in sanzioni pecuniarie, ma la situazione dipende dalla natura degli errori commessi. Se gli errori riguardano dati formali, come il codice fiscale o la data di nascita, non ci sono rischi. Invece, se gli errori riguardano le informazioni sul reddito e le deduzioni fiscali, si possono incorrere in sanzioni e recupero dell’imposta.

Nel caso in cui si accorga di eventuali errori dopo l’invio del modello, è sempre possibile apportare correzioni. A seconda della tipologia di errore, si potrà fare ricorso al 730 rettificativo o integrativo, o al modello Redditi correttivo, entro il 31 ottobre.

Ma cosa succede non si pone rimedio a una dichiarazione dei redditi omessa o errata?

In caso di mancato invio del modello 730 o del modello Unico si può incorrere in sanzioni amministrative che vanno dal 120% al 240% dell’ammontare delle imposte dovute, ai sensi dell’art. 1 comma 1 e 3 del D.Lgs. 471/97. Dal 2016, se il contribuente provvede a presentare una nuova dichiarazione entro i termini della dichiarazione per l’anno successivo, la sanzione sarà dal 60% al 120%, mentre se non provvede alla nuova presentazione rimane del 120% al 240%. In ogni caso, è possibile usufruire del ravvedimento operoso entro 90 giorni.

I problemi di una dichiarazione dei redditi compilata male.
Per evitare questi problemi con l’Agenzia delle Entrate è importante rivolgersi a un professionista del settore in caso di dubbi o incertezze – pontilenews.it

In caso di omessa dichiarazione senza imposte dovute, le sanzioni applicate vanno da da 250 euro a 1.000 euro. Se la dichiarazione viene presentata entro i termini dell’anno successivo, la sanzione va da 150 euro a 500 euro.

In caso di dichiarazione infedele, le sanzioni applicate vanno da 258 euro a 1.032 euro solo per l’IVA, mentre per l’IRAP la sanzione può arrivare fino a 2.065 euro. Dal 2016, la sanzione va da 250 a 1.000 euro solo per l’IVA, mentre per l’IRAP può arrivare fino a 2.000 euro. Se il contribuente presenta la dichiarazione entro il termine dell’anno successivo, le sanzioni vanno da 150 euro a 500 euro, con una riduzione del 60% al 120%. È ammesso il ravvedimento operoso entro 90 giorni.

In sintesi, l’omessa presentazione o la presentazione errata della dichiarazione dei redditi può comportare sanzioni pecuniarie e rischi penali. Per evitare questi problemi, è importante prestare attenzione nella compilazione della dichiarazione e rivolgersi a un professionista del settore in caso di dubbi o incertezze. Il rispetto delle norme fiscali è un obbligo che tutti i cittadini devono assolvere.

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