L’INPS chiede i soldi indietro ai pensionati: taglio dell’assegno da giugno

Brutta notizia per tutti i pensionati. La conferma del taglio dell’assegno arriva proprio dall’INPS: ecco tutte le novità

Non è di certo una buona giornata per tutti i pensionati d’Italia. Sebbene molti di questi abbiano già ricevuto questa notizia tramite e-mail, la conferma da parte dell’INPS ha ribadito una delle peggiori notizie che si potessero ricevere: devono restituire delle somme che, secondo l’Istituto Nazionale Previdenziale, sono state percepite in modo indebito.

Pensionati, brutte notizie dall'INPS
L’Inps chiede indietro i soldi ai pensionati (pontilenews.it)

Sono molti i pensionati che non hanno ben capito cosa sia successo, in questi giorni. A confermarlo anche i vari patronati che, nel giro di poche ore, hanno ricevuto moltissime richieste di spiegazione e di delucidazione. Purtroppo, però, la notizia è solo una ed è stata confermata: l’INPS ha annunciato la revoca di alcune prestazioni e la restituzione di somme indebitamente percepite e, tramite comunicazione specifica, ha comunicato ai diretti interessati la modalità di recupero di questi fondi.

Taglio dell’assegno e restituzione delle somme: periodo nero per i pensionati

Secondo il messaggio INPS n° 1661 del 9 maggio 2023, diversi pensionati in Italia hanno ricevuto delle somme che non avrebbero dovuto ricevere e, in più, questi non hanno effettuato alcuna comunicazione di ciò che invece avrebbero dovuto comunicare. I pensionati con un reddito basso, infatti, devono comunicare il proprio reddito all’INPS con cadenza annuale: non accadendo tutto ciò, l’INPS ha stabilito che tali somme non spettassero a chi le ha ricevute.

Pensionati, brutte notizie dall'INPS
L’Inps chiede indietro i soldi ai pensionati (pontilenews.it)

Chi ha ricevuto il messaggio n° 1661/2023 da parte dell’INPS, quindi, subirà una revoca definitiva degli importi aggiuntivi in merito alla quattordicesima del 2019 e del 2020 e in merito alle maggiorazioni sociali percepite in forza della Legge di Bilancio 2021. Per la quattordicesima, la restituzione avverrà con 24 rate mensili a partire da giugno 2023. Per le maggiorazioni, invece, le rate saranno 12 e inizieranno sempre a partire da giugno 2023.

Di fatto, quindi, questa restituzione è stata imposta a chi, pur dovendo comunicare i propri redditi all’INPS con cadenza annuale, non l’ha fatto e quindi non rientra tra coloro i quali hanno il reddito basso. Inoltre, non esiste più il preavviso di sospensione delle prestazioni, grazie al quale i pensionati avevano 60 giorni per rimettersi in regola: la riduzione della pensione è immediata e non prevede possibilità di rimedio dell’errore.

Per tutelare il pensionato che prende una pensione scarsa dal dover restituire una somma troppo onerosa, è stato stabilito un massimo di 13,69 euro mensili come trattenuta su un trattamento inferiore al minimo. A partire da giugno 2023, con l’inizio dei tagli, il pensionato che ha diritto alle somme aggiuntive può fare domanda all’INPS per la ricostituzione e, in questo modo, tornare a prendere la pensione che gli spetta.

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