Arresto da 3 a 6 mesi e multa fino a mille euro. In alcuni casi utilizzare il cellulare può integrare un reato e costare caro al trasgressore.
Durante le elezioni amministrative di domenica 14 maggio, ad Oria (provincia di Brindisi), si è verificato un episodio davvero spiacevole, che ha richiesto l’intervento dei carabinieri.
Nel centro della città, presso l’edifico scolastico “Edmondo De Amicis“, un uomo è stato sorpreso in cabina elettorale, mentre scattava foto alla propria tessera. Un gesto assolutamente vietato dalla legge che, al contrario, tutela la libertà e la segretezza del voto.
In cabina elettorale non è, infatti, consentito tenere con sé telefoni cellulari o qualsiasi altra attrezzatura capace di catturare immagini. Gli scrutatori e il Presidente di seggio hanno il dovere di chiedere a tutti gli elettori di posare i telefoni sul banco, prima di procedere con le operazioni di voto.
All’invito dei responsabili del seggio elettorale, l’uomo ha affermato di non possedere cellulari e si è diretto alla cabina. Insospettiti, gli scrutatori e i rappresentanti di lista hanno insistito e l’uomo ha consegnato il telefono. Ma è stato colpo in fragrante mentre stava scattando una foto con un secondo cellulare che aveva nascosto ai controllori.
Il trasgressore, alla fine, è stato allontanato, senza opporre resistenza, all’uscita della scuola, presso la quale si trovavano gli agenti della Polizia di Stato. Sul posto sono immediatamente giunti i carabinieri della stazione di Oria, che hanno trasportato l’uomo in caserma.
Si tratta di un episodio che fa riflettere, perché spesso si sottovaluta quanto importante sia garantire che il voto rimanga libero e segreto. In una società sempre più tecnologica, è strano che ci siano luoghi in cui sia addirittura vietato introdurre i cellulari. Eppure la legge prevede delle sanzioni molto pesanti per chiunque non rispetti tali disposizioni.
Fotografare la scheda elettorale in cabina: cosa si rischia? Le sanzioni sono molto severe
La Circolare n. 19 del 23 febbraio 2018 del Ministero dell’Interno specifica quali sono gli errori da non commettere in cabina elettorale.
Ciascuna scheda è dotata del cd. tagliando antifrode, uno specifico tagliando rimovibile, munito di un codice alfanumerico progressivo. Dopo aver votato e ripiegato correttamente la scheda, l’elettore non dovrà porla nell’urna autonomamente, ma dovrà consegnarla al Presidente di seggio, che provvederà a rimuovere il tagliando antifrode e a conservarlo.
Se la scheda elettorale venisse restituita senza il tagliando oppure con un codice alfanumerico differente, la scheda verrà annullata e l’elettore non potrà più esprimere il suo voto per quella tornata.
Per garantire la segretezza del voto (prevista dalla Costituzione), la normativa stabilisce il divieto di accedere alle cabine elettorali con telefoni cellulari o altri strumenti che consentono di scattare fotografie oppure di registrare immagini. Al momento di identificazione e registrazione della tessera elettorale, dunque, il Presidente dell’ufficio di sezione ha l’obbligo di sollecitare l’elettore a deporre lo smartphone, che verrà restituito dopo il voto.
La normativa prevede delle specifiche sanzioni per i trasgressori. Può, infatti, essere disposto l’arresto da 3 a 6 mesi e irrogata l’ammenda da 300 a 1.000 euro. All’ingresso del seggio elettorale, bisogna esporre ben evidenza l’avviso in cui sono elencate le seguenti sanzioni.
