Riesce a invertire il processo di invecchiamento stando in un sottomarino: la storia incredibile

Un uomo, all’interno di un sottomarino, è riuscito ad invertire il suo processo di invecchiamento. Ma in che modo?

Quando arriviamo ad una certa età iniziamo ad invecchiare, ed è un processo a cui tutte le creature viventi sono sottoposte. Infatti gli esseri umani, a partire dai 30 anni, iniziano ad avere decadimento fisico molto lento che li porta ad indebolirsi con il passare del tempo. Abbiamo cercato di trovare un elisir per non invecchiare così tanto rapidamente, ma non è mai stato possibile arrivare a trovare una soluzione efficace per questo.

Scienziato è riuscito ad invertire il processo di invecchiamento
Lo scienziato ha trascorso 100 giorni in un sottomarino – Pontilenews.it

Fino ad oggi almeno, perché un uomo pare che abbia voluto sfidare il processo di invecchiamento. Questa è la storia di Joseph Dituri, un professore americano che ha deciso di trascorrere 100 giorni sotto le acque di una laguna della Florida. Lo scopo era quello di capire che tipo di effetti avrebbe avuto la pressione iperbarica sul suo corpo, e nonostante i rischi ha voluto provarci nuovamente: aveva già avuto successo in passato.

Invertire il processo di invecchiamento, forse diventerà possibile adesso: questo studio è reale

Perché lo ha fatto? All’interno della capsula sottomarina la pressione atmosferica è superiore del 70% rispetto a quella della superficie. Joseph Dituri, alla luce dei suoi studi, sostiene che avrebbe la possibilità di trovare la chiave per invertire il processo di invecchiamento e aiutare le persone a vivere oltre i 100 anni. Ma è anche vero che sia molto difficile, perché l’esposizione ad una pressione maggiore aumenta anche la proliferazione delle cellule staminali.

Scienziato è riuscito ad invertire il processo di invecchiamento
Non è possibile, per ora, invertire il processo di invecchiamento delle persone – Pontilenews.it

In poche parole è come se il professore americano volesse controllare l’invecchiamento cellulare, a partire dagli stessi telomeri. Si tratta di sequenze di DNA che tendono ad accorciarsi nel tempo, quindi riducono la produzione cellulare e provocano l’invecchiamento. Aumentare la lunghezza dei telomeri potrebbe invertire il processo, permettendoci di vivere molto più a lungo e di riuscire a superare i 100 anni più facilmente rispetto a quanto potremmo fare adesso.

Non si potrebbe vivere in una laguna per tutta la vita, questo è chiaro, però sia Joseph Dituri che alcuni scienziati ipotizzano che delle città sottomarine ci aiuterebbero da questo punto di vista. Potrebbero risolvere il problema della sovrappopolazione e della longevità degli esseri umani, che aumenterebbe grazie a questa nuova scoperta. Il professore americano, in merito, afferma di aver raccolto abbastanza informazioni da poter continuare la sua ricerca.

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