Vacanze rovinate da improvvise malattie? Non è sfortuna, potresti soffrire di Leisure Sickness

La Leisure Sickness rischia di rovinare le nostre vacanze: ecco come riconoscerla e contrastarla

È una delle cose peggiori che possano capitare in vacanza: sentirsi male. Un qualsiasi tipo di malessere che, però, rischia di rovinare irrimediabilmente il viaggio che avevamo programmato con cura e che aspettavamo da tempo. Solo sfortuna? No, non è così. È molto alto il rischio che tu soffra di Leisure Sickness: scopriamo insieme di cosa si tratta.

Leisure Sickness, cos'è
Vacanze rovinate con la Leisure Sickness ANSA FOTO (Pontilenews.it)

Sarà capitato a tutti di star male durante una vacanza. Spesso proviamo a darci forza, per non vedere andare in fumo i progetti di mesi e mesi, oltre che, ovviamente, i soldi che abbiamo speso per partire. Sarà capitato e può capitare a tutti. Ma, appunto, deve capitare. Se accade ogni volta che viaggiamo o, comunque, in maniera piuttosto frequente, non si può più parlare di sfortuna, né di casualità, ma di una vera e propria patologia che si chiama Leisure Sickness. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Cos’è la Leisure Sickness?

Leisure Sickness è il nome inglese. Ma, senza indugiare troppo su un abuso della lingua anglosassone, possiamo definirla (in maniera anche molto più esemplificativa) “sindrome della malattia da tempo libero”. Già perché compare ogni volta che siamo lì per rilassarci, magari dopo mesi di duro lavoro.

Leisure sickness, sintomi
Come superare la Leisure Sickness e godersi le vacanze ANSA FOTO (Pontilenews.it)

E così, eccoli che appaiono i sintomi: emicrania, nausea, stanchezza e sintomi influenzali. Ed ecco, quindi, che ci siamo ammalati anche questa volta, l’ennesima volta, proprio all’avvio delle vacanze. Si tratta di una sindrome che non è ancora codificata dalla scienza, ma che, vista l’ampia diffusione, gli esperti stanno osservando con sempre maggiore interesse.

Per ora, prime valutazioni portano a dire che questo malessere possa essere causato dal passaggio improvviso dalla frenesia all’ozio e il nostro corpo ormai abituato, ahinoi, allo stress, reagirebbe così proprio per l’assenza di ansia e impegni.

Sarebbe quindi quasi una psicosomatizzazione che partirebbe dal nostro cervello, ormai troppo abituato ai ritmi frenetici, agli impegni e alle scadenze e, viceversa, molto meno pronto a rilassarsi. In una società in cui conta solo chi produce, anche il nostro cervello si sarebbe quindi abituato e assuefatto alla produttività. Andando quindi in stand-by (almeno sotto il profilo di impegni e incombenze, scatenerebbe questa reazione.

I primi consigli che danno gli esperti per combattere la Leisure Sickness sono quelli di non avere sensi di colpa rispetto al riposo e all’ozio (che sono nostri sacrosanti diritti) e di arrivare alle vacanze non tuffandoci a capofitto con un cambiamento repentino, ma con piccoli sprazzi di decompressione, in modo tale da abituare il nostro cervello e, quindi, il nostro corpo.

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