Oltre all’assegno unico figli altri due importanti agevolazioni potrebbero rappresentare preziosi aiuti per una ricca fetta di italiani. Vediamo quali sono le novità in vista
L‘assegno unico rappresenta una preziosa forma di sostentamento economico rivolte alle famiglie che decidono di avere figli. Spetta infatti a tutti ai nuovi nati, e viene erogato a decorrere dal settimo mese di gravidanza proseguendo fino al compimento del 21esimo anno di età. Ma non solo perché l’assegno unico, rivolto sia alle coppie sposate che conviventi, riguarda anche figli disabili (ed in questo caso non sono previsti limiti di età).
L’unica condizione è che il figlio rientri a pieno titolo nello stato famiglia: dovrà dunque essere convivente con loro ed a loro carico. In questo modo l’importo verrà versato mensilmente e potrà consentire ai genitori di sostenere una ricca serie di spese che lo accompagneranno nel corso della crescita del figlio.
Non solo assegno unico: le due nuove misure economiche per le famiglie
Ebbene vi sono alcune possibili novità che il governo Meloni sta valutando e che potrebbero andare ad aggiungersi all’assegno unico, affiancandolo. Due misure che l’esecutivo sta analizzando con attenzione e che rappresentano ulteriori forme di sostegno della famiglie con figli. Di cosa si tratta? Del nuovo reddito di infanzia e dell’assegno di gioventù. Ricordiamo che oggi è il valore Isee a determinare l’importo dell’assegno unico universale e l’aggiunta di queste due misure potrebbe far aumentare, e non di poco, gli importi ricevuti dalle famiglie.
Per quanto riguarda il reddito di infanzia, l’importo dovrebbe attestarsi intorno ai 400 euro mensili per ogni figlio fino ai 6 anni. La misura di sostegno al reddito andrebbe così a coprire i costi riguardanti le necessità che ogni figlio ha nei suoi primi anni di vita. Inoltre questa cifra andrebbe a sommarsi a quella dell’assegno unico. L’assegno di gioventù andrebbe invece a riguardare le famiglie con figli di età compresa tra 7 e 25 anni. In questo caso l’importo mensile dovrebbe essere di 250 euro, una somma da destinare alla formazione e all’istruzione scolastica dei figli. Anche in questo caso si tratterebbe di un importo in più rispetto a quello dell’assegno unico.
Non è chiaro al momento se e quando le due misure verranno introdotte. Vi sono tre ipotesi a riguardo: l’elaborazione di uno specifico decreto nel corso dell’autunno, oppure l’inserimento delle misure nella riforma fiscale. O ancora nella Manovra Finanziaria 2024 da approvare entro fine anno per entrare in vigore nei primi mesi del 2024.