Cambia il TFR: adeguamento ai coefficienti di luglio | I nuovi importi

È stato comunicato il nuovo coefficiente di rivalutazione per il calcolo del TFR. A quanto ammonta la prestazione?

Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto), detto anche liquidazione o buonuscita, è una somma che, ai sensi dell’art. 2120 del codice civile, spetta ai lavoratori dipendenti nell’ipotesi di cessazione del rapporto di lavoro, a prescindere dal tipo di contratto con il quale erano stati assunti.

TFR rivalutazione
Come viene calcolato il TFR? – Pontilenews.it

Ogni mese, infatti, i dipendenti accantonano una quota di stipendio che verrà, poi, liquidata alla fine del periodo di attività.

Si tratta di una prestazione a carattere differito e previdenziale, perché ha lo scopo di garantire al lavoratore un adeguato sussidio economico al termine del contratto e perché può essere investita nei Fondi di pensione complementare. La previdenza complementare assicura una serie di vantaggi, tra cui la deducibilità fiscale e la possibilità di incrementare il futuro assegno pensionistico.

Il Trattamento di Fine Rapporto viene calcolato addizionando per ogni anno lavorato una quota pari e non superiore allo stipendio annuo e, infine, dividendo il risultato per 13,5.

Il TFR, inoltre, è oggetto di rivalutazione annua, sulla base di un coefficiente formato da una componente fissa dell’1,5% e da una componente variabile del 75%, determinata sulla base dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT relativo al mese di dicembre dell’anno precedente.

Il coefficiente di rivalutazione di luglio 2023, per le quote accantonate lo scorso dicembre, è pari a 1,192259. L’indice dei prezzi al consumo reso noto dall’ISTAT, invece, è pari a 118,7.

Ricordiamo che, dal 1° gennaio 2015, sulla rivalutazione si applica l’imposta sostitutiva del 17%. Sono esonerati da tale pagamento solo i lavoratori che hanno deciso di aderire ad un Fondo di pensione complementare, perché, in questo caso, tutto il TFR viene devoluto al Fondo.

Anticipazione del TFR: quando è consentita dalla legge?

I dipendenti che hanno maturato non meno di 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro possono richiedere, prima della cessazione del rapporto, un’anticipazione di massimo il 70% del TFR spettante.

anticipazione TFR
Il dipendente può richiedere l’anticipo del TFR – Pontilenews.it

La richiesta di anticipo, tuttavia, è possibile solo per le seguenti ragioni:

  • necessità di sostenere spese sanitarie per interventi o terapie imprevisti;
  • acquisto della prima casa di abitazione per il lavoratore o per i figli, documentato con valido atto notarile;
  • spese da affrontare durante il periodo di fruizione del congedo parentale;
  • costi per la formazione del lavoratore.

L’anticipo, tuttavia, può essere accordato per una sola volta durante tutta la durata del rapporto lavorativo e, ovviamente, viene sottratta alla cifra finale del Trattamento di Fine Rapporto.

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