Taxi, il conducente rifiuta la carta o il pos non funziona? Cosa dovete e potete fare in questi casi

Molti consumatori lamentano situazioni in cui è stato loro impedito di pagare con la carta. Non è così che dovrebbe andare.

Il “POS che non funziona” è uno dei tanti ostacoli che i consumatori si trovano a fronteggiare nei loro acquisti quotidiani. Se ci si ritrova sprovvisti di denaro contante e con un esercente che non permette di usare la carta, spesso è necessario cambiare piani, con tutte le seccature del caso.

Taxi, il conducente rifiuta la carta o il pos non funziona
La legge obbliga tutti gli esercenti ad accettare pagamenti elettronici – Pontilenews.it

Ancora peggiore è il caso in cui ci si ritrova a non poter pagare un servizio di cui si è già usufruito per mancanza del POS, come quando si prende un taxi e, a fine corsa, si scopre di non poter pagare con la carta.

Per contrastare il fenomeno del rifiuto della carta, dallo scorso 30 giugno 2022 tutti coloro che possiedono un’attività commerciale sono obbligati ad accettare i pagamenti elettronici. Questa norma, evidentemente, non è bastata. In molti, soprattutto tra i tassisti, sostengono di avere il POS non funzionante. Nella maggior parte dei casi, si tratta di una scusa per obbligare i consumatori a pagare in contanti ed evitare di pagare le commissioni richieste per i pagamenti elettronici.

Il cliente non deve essere costretto in nessun caso a pagare in contanti

Se il conducente del taxi informa il passeggero del POS non funzionante prima dell’inizio della corsa, quest’ultimo è libero di scegliere di non accettare il servizio. Il problema nasce nel momento in cui il tassista comunica la mancanza del POS solo a fine corsa. Spesso si sentono storie di clienti costretti a scendere dal taxi, andare a prelevare dei contanti e tornare a pagare.

pos che non funziona come fare
I consumatori possono rivolgersi alle forze dell’ordine se un tassista si rifiuta di far pagare con la carta – Pontilenews.it

Questa eventualità non è affatto prevista dalla legge: il cliente non può essere obbligato ad andare a prelevare per pagare il tassista che non dispone del POS per cause attribuibili a lui stesso.

Per regolare il pagamento, le due parti possono concordare un metodo di pagamento da remoto e scambiarsi i dati necessari per renderlo possibile in un secondo momento.

Generalmente, si spera sempre che situazioni di questo tipo si risolvano in questo modo, senza particolari conflitti. In alcuni casi, però, i tassisti rifiutano categoricamente sia il pagamento con il POS che il pagamento in un secondo momento e pretendono che il cliente vada a ritirare i contanti.

In questo caso, il cliente ha diritto di rivolgersi alle autorità, in particolare alla Guardia di Finanza, e di esporre la problematica. Gli agenti interverranno e, se rilevano che il POS è guasto a causa della negligenza del tassista, applicheranno anche una sanzione. In ogni caso, se il cliente ha usufruito del servizio, il pagamento è sempre d’obbligo, anche se sorgono problemi che poi vengono regolati dalle forze dell’ordine.

Infine, è bene ricordare che queste linee guida valgono generalmente per qualsiasi tipo di attività commerciale che rifiuta o rende impossibile il pagamento con il POS.

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