Quali rischi si corrono con buoni postali e libretto di risparmio? La verità che non dicono a cui fare molta attenzione

Hai intenzione di investire? Allora devi conoscere assolutamente i buoni fruttiferi postali e il loro funzionamento: ecco cosa sapere.

Investire è una attività molto importante e che può fruttare  nel tempo una considerevole somma di denaro alle persone più accorte e pazienti. Tutto quello che serve è una grande esperienza, così da non perdere neanche un centesimo dell’investimento inziale. Ma il rischio che si corre non è mai basso, motivo per cui bisogna fare molta attenzione e compiere scelte ponderate. Conoscere i pro e i contro di questa attività può essere una garanzia. In questo caso parliamo dei buoni fruttiferi postali.

Come funzionano i buoni fruttiferi postali
Ecco cosa sapere sui buoni fruttiferi postali – Pontilenews.it

Noi sappiamo che sono degli ottimi strumenti di Risparmio Postale emessi da CDP, cioè dalla Cassa Depositi e Prestiti. Sono assicurati dal Governo italiano e vengono messi a disposizione dei risparmiatori da Poste Italiane in oltre 12.000 uffici diversi. Si tratta di strumenti finanziari pensati per la gestione del denaro. Vengono utilizzati come conto di regolamento nel caso vengono sottoscritti i BFP, cioè delle obbligazioni, delle polizze o di altri titoli.

Buoni fruttiferi postali, quali sono i rischi dell’investimento? Questo è quello che nessuno ti dice

Esistono diversi tipi di libretto e buoni fruttiferi postali, che devono essere studiati a fondo per evitare di correre inutili rischi. Forniscono una fonte aggiuntiva di reddito grazie anche alla maturazione degli interessi annuali, quindi sono dei metodi sicuri. Di solito il tasso lordo offerto è dell’1,50%, ma solo se si decide di accantonare il denaro per 360 giorni. .

Come funzionano i buoni fruttiferi postali
Attento ai tuoi investimenti: potresti perdere tutto – Pontilenews.it

I Buoni Fruttiferi Postali offrono una fonte di reddito implicita per via della maturazione degli interessi. Dipendono dalla tipologia del titolo e danno interessi diversi fra loro. Ma quali sono i rischi che devono essere tenuti in conto? In teoria non ce ne sono dal momento che vengono garantiti dallo Stato, per cui sono considerati degli strumenti certi e che non permettono di subire perdite. Ciò non toglie che vadano selezionati in modo accurato.

Questo è l’unico “rischio” che si può correre. Infatti si consiglia di chiedere il supporto di un esperto, specie se non si conosce il settore. Quello che importa è che il contribuente non è soggetto a perdite di soldi, neanche se chiedere il rimborso. È bene ricordare che si può chiedere la restituzione della cifra investita e degli interessi maturati. Non è necessario attendere la fine dei 360 giorni.

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