Nuova misura di sostegno per l’inclusione sociale e lavorativa: ecco come funziona e cosa c’è davvero da sapere.
A partire dal 1° settembre, è possibile presentare domanda per accedere al Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), una nuova iniziativa volta a promuovere l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e professionale. Questa misura prevede progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro, nonché politiche attive. Ma come funziona esattamente il SFL?
La Circolare INPS del 29 agosto 2023, n. 77 fornisce le prime indicazioni sulle modalità di accesso e utilizzo di questa iniziativa, istituita con il decreto-legge del 4 maggio 2023, n. 48, successivamente convertito nella legge del 3 luglio 2023, n. 85. Il SFL è rivolto a individui dai 18 ai 59 anni appartenenti a nuclei familiari con un ISEE familiare inferiore a 6.000 euro annui. Tuttavia, all’interno del nucleo familiare non devono esserci minori, ultrasessantenni, persone con disabilità o individui in condizioni di svantaggio presi in carico dai servizi sociosanitari.
Un elemento chiave del SFL è l’indennità di partecipazione alle attività di attivazione lavorativa, che ammonta a 350 euro al mese. Questo importo viene erogato per l’intera durata del programma, fino a un massimo di 12 mesi, attraverso bonifico mensile da parte dell’INPS, ma è condizionato alla partecipazione effettiva alle attività previste.
I partecipanti devono impegnarsi a prendere parte alle iniziative di attivazione lavorativa e ad accettare le offerte di lavoro che rispettano le caratteristiche previste dalla normativa. Dopo aver presentato la domanda o al termine dell’istruttoria positiva, i richiedenti devono accedere al portale del Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) per compilare il Patto di attivazione digitale (PAD).
In questo patto, devono confermare la loro disponibilità immediata al lavoro e alla partecipazione alle misure di attivazione lavorativa. Oltre a indicare almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’intermediazione con cui sono entrati in contatto per ricevere offerte di lavoro compatibili con il loro profilo professionale.
Ecco perché è importante conoscere anche il Patto di servizio
Il Patto di servizio personalizzato definirà il percorso da seguire e consentirà ai partecipanti di ricevere offerte di lavoro, servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro, politiche attive e programmi formativi specifici attraverso il SIISL.
Dal 1° gennaio 2024, i membri dei nuclei familiari che ricevono l’Assegno di Inclusione (ADI) potranno accedere al SFL se scelgono di partecipare ai programmi di avviamento al lavoro. Questo anche se non sono soggetti agli obblighi previsti dall’articolo 6, comma 4, del decreto-legge n. 48/2023, a condizione che non siano considerati nella scala di equivalenza specifica per l’ADI.
Per presentare la domanda, è possibile utilizzare il sito INPS dal 1° settembre 2023, accedendo tramite SPID, CNS o CIE di almeno il livello 2, o rivolgendosi ai patronati. Dal 1° gennaio 2024, sarà possibile presentare la domanda anche presso i Centri di Assistenza Fiscale (CAF).
Infine, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e l’INPS mettono a disposizione dei cittadini e degli operatori vari servizi di assistenza. Tra di essi, un urp online con FAQ, supporto in tempo reale tramite chatbot e ticket d’assistenza. Gli utenti possono anche contattare il Contact center INPS ai numeri 803 164 (telefonia fissa) e 06 164 164 (telefonia mobile) per ulteriori informazioni e assistenza.
