L’assegno di mantenimento non è sempre obbligatorio: quando è possibile evitarlo

Secondo quanto stabilito dalla legge italiana l’assegno di mantenimento per l’ex coniuge non è sempre obbligatorio. Scopriamo quando è possibile evitare di pagarlo.

L’assegno di mantenimento è un esborso economico che viene stabilito dal giudice che si occupa del divorzio. L’importo economico deve essere riconosciuto dal coniuge che si trova in una condizione economica di favore rispetto all’altro coniuge. Tuttavia, la legge stabilisce quali sono i casi in cui l’assegno divorzile debba essere corrisposto e quando non è previsto tale obbligo.

Assegno di mantenimento: quando non è obbligatorio
Assegno di mantenimento: in questi casi non devi pagarlo – Pontilenews.it

Al momento del divorzio, il giudice può stabilire che uno dei due coniugi debba corrispondere un assegno divorzile al coniuge finanziariamente più debole. In questo modo, con l’assegno di mantenimento sarà possibile, per il coniuge economicamente debole, avere dei redditi sufficienti per adempiere ai propri bisogni.

La legge italiana ha previsto quali sono i casi in cui il coniuge finanziariamente più forte non è tenuto a pagare l’assegno di mantenimento.

Assegno di mantenimento: ecco quando non è obbligatorio

L’assegno di mantenimento è un riconoscimento economico che un coniuge deve corrispondere in favore dell’ex moglie o dell’ex marito. A stabilire l’importo da erogare mensilmente ci pensa il giudice che si occupa del divorzio. In ogni caso, lo scopo di questo emolumento è quello di permettere al coniuge che non ha un reddito o ne ha uno di gran lunga inferiore rispetto all’ex, di fronteggiare i propri bisogni.

Assegno di mantenimento quando non pagarlo
Mantenimento: quando è possibile evitare di pagarlo – Pontilenews.it

L’attribuzione dell’assegno avviene su domanda da parte dell’interessato e non può essere fissata ad ufficio del giudice. Lo scopo dell’assegno divorzile è di tipo assistenziale e serve a riequilibrare le forze economiche tra i due coniugi, nel tentativo di preservare il tenore di vita in essere durante il rapporto matrimoniale.

In alcun modo, l’assegno di mantenimento ha una funzione compensativa. Nessuno dei due coniugi deve ricompensare l’altro né risarcire l’ex. Non è previsto il riconoscimento di un assegno di mantenimento quando il matrimonio viene annullato oppure quando l’ex coniuge beneficiario convola a nuove nozze o affronta la convivenza con un nuovo partner.

Inoltre, la disciplina prevede la possibilità di non dover versare l’assegno di mantenimento nel caso in cui il coniuge obbligato vada incontro al licenziamento, ridimensionamento dello stipendio o del patrimonio. Anche in presenza di una ridotta capacità lavorativa è possibile astenersi al versamento dell’importo.

Infine, l’assegno di mantenimento riconosciuto all’ex inoccupato può essere revocato al beneficiario che è in grado di provvedere autonomamente ai propri bisogni.

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