Assegno di reversibilità INPS, spetta anche al convivente?

Anche al convivente spetta l’assegno di reversibilità Inps? Facciamo un po’ di chiarezza: ecco svelata la risposta definitiva.

Al giorno d’oggi sempre più italiani scelgono la strada della convivenza, anziché quella del matrimonio. Questa decisione, oltre ad avere una forte connotazione morale e religiosa, può comportare anche una serie di significative differenze a livello legale ed economico.

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Assegno di reversibilità Inps: a chi spetta (Fonte: Ansa – Pontilenews.it)

A tal proposito, sono in tantissimi a chiedersi se l’assegno di reversibilità Inps spetti anche al convivente e non soltanto al coniuge. Che cosa dice la Legge a riguardo?

Prima di rispondere a questa domanda e di fare quindi un po’ più di chiarezza occorre capire che cos’è esattamente l’assegno di reversibilità e in quali casi è previsto. Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.

L’assegno di reversibilità spetta anche al convivente?

Come abbiamo anticipato poco fa, per rispondere a questa domanda occorre chiarire che cosa si intende esattamente con l’espressione assegno di reversibilità Inps. In pratica, si tratta della prestazione previdenziale che viene corrisposta ai familiari di una persona deceduta che quando era ancora in vita percepiva la pensione.

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L’assegno di reversibilità Inps spetta al convivente? La risposta definitiva -Pontilenews.it

Fa parte delle cosiddette ‘pensioni ai superstiti’, insieme alla pensione indiretta che viene riconosciuta ai familiari di un deceduto assicurato, che era quindi ancora in età da lavoro. Ma torniamo ora alla questione centrale del nostro articolo. A chi spetta la reversibilità Inps?

In primo luogo al coniuge e ai figli. Tuttavia, negli ultimi anni la normativa è arrivata a comprendere una platea di beneficiari sempre più ampia. Se, però, per il coniuge non ci sono dubbi, differente è la situazione per le coppie divorziate. In tal caso, la pensione di reversibilità spetta in presenza dell’assegno divorzile, se il defunto non ha contratto nuove nozze e se l’iscrizione all’Inps del defunto sia precedente alla data della sentenza di divorzio.

Se il deceduto ha contratto nuove nozze, la reversibilità spetta sia al nuovo che al vecchio coniuge, in base agli anni di matrimonio. Anche i figli possono beneficiare del trattamento, ma solo se minorenni, se inscritti ad un corso di studi e se ritenuti inabili al lavoro e a carico del genitore defunto al momento del decesso.

Che cosa sappiamo, invece, a proposito del convivente? Sebbene a livello pratico esso abbia spesso lo stesso valore del coniuge, dal punto di vista legale non ha diritto all’assegno di reversibilità. Possono beneficiarne solo coloro che hanno formalmente registrato la convivenza presso l’ufficio anagrafe del comune presso cui risiedono.

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