Chi chiedeva evidenze scientifiche sugli effetti degli smartphone sui nostri figli è ora accontentato: i risultati.
Smartphone e dispositivi elettronici sono ormai diventati un’estensione del nostro corpo, una propaggine delle nostre braccia. Vale un po’ per tutti. Ma attenzione a far utilizzare troppo lo smartphone ai nostri ragazzi: i rischi non sono affatto trascurabili.
Con smartphone e tablet ormai facciamo qualsiasi cosa. Non solo telefonate. Ma scambiamo messaggi, tanto di lavoro, quanto di natura personale. E poi l’iper connessione ai social, anche in questo caso, sia per motivi professionali, ma anche per intrattenere rapporti, di tipo amicale e di tipo sentimentale, con il proliferare delle app di incontri.
Insomma, non siamo propriamente il miglior esempio possibile per bambini e adolescenti che, infatti, fanno un uso sempre più massivo di questi dispositivi. Non solo, smartphone e tablet, di fatto, sono diventati una sorta di baby sitter: vi è mai capitato di vedere tavolate di famiglie al ristorante con i ragazzini che, invece di corrersi dietro come facevamo noi da piccoli, sono seduti, impegnati a giocare a chissà quale videogioco o vedere chissà quale cartone animato?
Insomma, se da un lato lo svilupparsi di queste tecnologie può aver rappresentato un momento importante, dall’altro rischia di alienare i nostri figli: ecco, dunque, i rischi che si corrono per un utilizzo eccessivo.
I rischi di un utilizzo eccessivo dello smartphone per i più giovani
La ricerca è stata condotta in partnership dalla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e dal Centro Benessere Digitale di Milano-Bicocca (dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale). Il titolo del rapporto titolo è “Earlier smartphone acquisition negatively impacts language proficiency, but only for heavy media users. Results from a longitudinal quasi-experimental study”.
Il pericolo, dunque, è quello di frustrare le capacità cognitive dei nostri figli, anche delle menti più brillanti e vivaci: la ricerca di Milano-Bicocca e Supsi sui dati Invalsi conferma che l’utilizzo intensivo e precoce del dispositivo riduce le performance scolastiche. La ricerca ha coinvolto 1.672 studenti delle scuole secondarie di primo grado, confrontando chi, prima dei 14 anni, ha ricevuto uno smartphone, e chi no.
Non solo i risultati non mostrano benefici al termine della secondaria di primo grado, per coloro che sono entrati in possesso precocemente dello smartphone, ma, anzi, i partecipanti che avevano abitudini intense di utilizzo dei media prima di possedere uno smartphone hanno subito un impatto negativo e significativo sull’apprendimento in italiano. Anche i più brillanti. Parliamo di oltre il 23% della popolazione scolastica.
Da tempo si vocifera sull’impatto che questi dispositivi hanno sulla mente dei nostri figli e sulla loro resa a scuola. Ma i più scettici hanno sempre lamentato il fatto che non esistessero evidenze scientifiche. Questo recente studio è importante, invece, perché è il primo in Italia che va alla ricerca dell’impatto dello smartphone sui livelli di apprendimento con metodologie più sofisticate.
