Le partita IVA posso richiedere un mutuo? La risposta che pochi conoscono

La domanda che molti lavoratori autonomi si fanno è questa: con la partita IVA posso richiedere un mutuo? Ecco la risposta.

Sempre più italiani, in questo periodo di crisi occupazionali, è impiegato in attività autonome e dunque possiede regolarmente una Partita IVA, con la quale fattura i suoi compensi, paga la percentuale delle imposte (a seconda del regime fiscale) e i contributi all’INPS, basandosi su un coefficiente di redditività dato dalla sua attività.

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Chi ha la Partita IVA può richiedere un mutuo? Quello che c’è da sapere – Pontilenews.it

A livello fiscale e anche a livello pratico, come facilmente intuibile, essere dei lavoratori indipendenti è ben diverso dall’essere lavoratori dipendenti; ci sono però delle domande che anche i possessori di Partita IVA si chiedono, viste le esigenze della vita.

Si può quindi chiedere un mutuo anche se non si ha la garanzia di un contratto da dipendenti? Se sì, come si può fare e quali sono le richieste possibili della banca? Ecco tutti i dettagli da sapere per i lavoratori indipendenti interessati.

Mutuo per Partite IVA, è possibile oppure no? Cosa serve?

Fortunatamente per i lavoratori indipendenti, anche chi ha Partita IVA può richiedere un mutuo, anche se ovviamente deve dimostrare delle garanzie a livello finanziario e portare una serie di documenti necessari per presentare la richiesta alla banca in questione. Per prima cosa quindi, il lavoratore indipendente che possiede Partita IVA deve dimostrare stabilità finanziaria (cioè un reddito costante e affidabile nel tempo), oltre al punteggio di credito (riduzione dei debiti e pagamenti regolari) e un acconto adeguato, cioè una liquidità di base corrispondente almeno al 20% dell’importo totale richiesto.

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Anche i lavoratori indipendenti possono chiedere il mutuo, ma devono soddisfare alcuni requisiti – Pontilenews.it

Data la tipologia di lavoro, in ogni caso, la sfida più grande per le Partite IVA è proprio quella di dimostrare un reddito costante, considerando come (si prenda ad esempio l’emergenza COVID-19) possono esserci periodo di flessione dovuti a circostanze esterne e dal mercato.

Qualora la richiesta venisse accettata, si può ricevere una somma che per lavoratori autonomi e professionisti ammonta solitamente a circa l’80% del valore della casa che si sta acquistando e per la quale si chiede il mutuo, al lordo delle tasse e di altre spese accessorie legate all’acquisto. Quanto alle rate, solitamente le banche propongono piano più bassi (e dunque una durata più lunga) rispetto a quelli dei lavoratori dipendenti.

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