Questa malattia ha già ucciso una bimba e l’infettivologo spiega cosa fare subito assolutamente

Un raro batterio ha ucciso una bambina scatenando l’allerta dell’infettivologo. Scopriamo come si manifesta la malattia e come prevenirla.

Una complicanza gravissima di un’infezione intestinale ha causato la morte di una bimba. La malattia fa sviluppare coaguli.

Malattia batterio Seu come riconoscerla
Come riconoscere i sintomi della malattia – Pontielnews.it

La malattia mortale si chiama Seu ed è una complicanza molto grave di un’infezione intestinale provocata da un ceppo aggressivo di batteri Escherichia Coli. Questi batteri producono la Shinga tossina – Stx – o vero-citossina. Quando si verifica la complicanza può scatenare la Seu soprattutto nei bimbi sotto i cinque anni. I casi accertati in Italia hanno colpito, infatti, proprio dei bambini.

Una bimba di appena due anni calabrese è morta all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Un’altra bambina di tre anni sta lottando per sconfiggere la Seu. I danni provocati dalla sindrome emolitico-uremica sono gravi ma la bimba sopravvissuta è riuscita a superare il periodo in terapia intensiva e ora è ricoverata in reparto.

Come evitare la malattia: la prevenzione è fondamentale

Gli infettivologi informano che per evitare rischi infettivi è fondamentale non mangiare carni crude e derivati di latticini non pastorizzati dato che potrebbero essere contaminati. Il batterio, infatti, si trova nell’intestino dei bovini.

malattia uccide bambina in Italia
I sintomi da riconoscere – Pontilenews.it

Occorre lavare accuratamente frutta e verdura per possibile contaminazione da acqua infetta. Inoltre l’igiene delle mani è importante per evitare il contagio tra persone. Quando si taglia la carne cruda anche macinata il coltello e le mani vanno igienizzati immediatamente per evitare contaminazioni.

Bisogna stare molto attenti, la tossina se sviluppata entra in circolazione nel sangue provocando danni alle cellule degli organi. Provoca poi coaguli di sangue che interrompono l’afflusso di sangue a cervello, cuore e reni.

I sintomi associati alla malattia sono diarrea con sangue e forti dolori addominali. Iniziano ad una settimana circa di distanza da un disturbo intestinale. Tra i segnali di allarme da riconoscere la ridotta produzione di urina, il sangue nelle feci, la presenza di edemi (indicano insufficienza renale). La Seu comporta il ricovero in ospedale e nei casi più gravi l’inizio della dialisi per supportare i reni.

Abbiamo già accennato ai bambini come a rischio per la pericolosità della malattia. Aggiungiamo i pazienti fragili, anziani o immunodepressi. Una volta riconosciuta la Seu, i medici prescriveranno farmaci specifici (non servono gli antibiotici) e terapie di supporto. Se il rene smettesse di funzionare allora sarebbe necessario fare la dialisi.

La malattia ha più forme. Può apparire rapida e letale oppure meno aggressiva e con progressione più lenta.

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