Pensioni, arriva il Nadef ufficiale: per chi salta l’aumento e per chi sarà più basso del previsto

Con l’approvazione della legge di Bilancio 2024, saltano molti piani del Governo Meloni. Brutte notizie sul fronte delle pensioni.

La presentazione della Nadef – nota di aggiornamento al documento di economia e Finanza – ha chiarito finalmente di quanti soldi disporrà il Governo Meloni per l’anno prossimo. Brutte notizie per milioni di pensionati. Vediamo insieme cosa succederà.

Pensioni nel 2024
Brutte notizie per i pensionati – Pontilenews.it

La presentazione della Nadef ha chiarito finalmente di quanto denaro il Governo Meloni potrà disporre per il 2024. E la risposta è: poco, troppo poco. Non più di 20 miliardi di euro, contro i 35 miliardi del 2023. Questo significa che il 2024 partirà già con un debito del 4,3% mentre la crescita del Pil prevista si ferma a 1,2%. Sarà un anno a debito in cui l’Esecutivo dovrà fare molti tagli, ridurre i bonus e introdurre nuove tasse. Si parla da tempo di una plastic tax e di una sugar tax.

Confermato anche per il 2024 il taglio del cuneo fiscale del 7% per i redditi fino a 25.000 euro e del 6% per i redditi fino a 35.000 euro. Questo significherà stipendi più alti per milioni di dipendenti ma anche un maggior imponibile Irpef: dunque assieme agli stipendi aumenteranno anche le tasse da pagarci sopra. I tagli più pesanti li subiranno le pensioni che verranno rivalutate molto meno del previsto.

Pensioni: cosa succederà nel 2024

Le risorse finanziarie a disposizione del Governo di Giorgia Meloni sono poche, troppo poche per riuscire a fare tutto ciò che era stato messo in agenda. A rimetterci, nel 2024, saranno soprattutto i pensionati.

Pensioni più basse
Pensioni più basse nel 2024 – Pontilenews.it

Ci si è a lungo concentrati sull’introduzione di nuove misure per agevolare le uscite anticipate e incentivare il ricambio generazionale nel mondo del lavoro. Purtroppo per il 2024 resterà più o meno tutto com’è ora: sono state riconfermate Quota 103, Ape sociale e Opzione donna.

Quest’ultima potrebbe tornare accessibile a 58 anni anziché a 60 anche per le dipendenti senza figli. Ape sociale forse potrebbe venir rafforzata ampliando la platea dei beneficiari. Ma questa misura comporta diversi svantaggi: uno tra tutti, l’assegno mensile non può mai superare 1500 euro.

Niente Quota 41 per tutti, niente Quota 96 e forse niente pensione part time. In compenso è già stato annunciato che nel 2024 la rivalutazione delle pensioni sarà molto più bassa del previsto. Scordiamoci l’indicizzazione dell’8% che abbiamo avuto nel 2023: al massimo si potrà arrivare al 5,7%, ben al di sotto dell’andamento dell’inflazione.

Il premier e la sua squadra di Governo hanno lasciato intuire che una rivalutazione al 100% dell’inflazione potrebbe forse essere possibile solo per gli assegni fino a 4 volte il trattamento minimo dell’Inps.

Le pensioni più alte, dunque, saranno penalizzate. Ma anche le pensioni minime non cresceranno quanto previsto. La rivalutazione degli assegni minimi potrebbe fermarsi al 2,7% portando le pensioni per chi ha più di 75 anni da 600 euro ad appena 670, ben distanti dai 1000 euro promessi da Forza Italia.

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