Perché esistono uomini e donne che non riescono a fare a meno di schiacciare brufoli e punti neri, anche agli altri

Molti di noi hanno affrontato l’adolescenza con la sua frequentissima compagna di viaggio: l’acne e imperfezioni cutanee.

I brufoli, i punti neri e altre imperfezioni cutanee possono essere stati una costante fonte di frustrazione durante gli anni dell’adolescenza. Molti di noi hanno trascorso ore davanti allo specchio a cercare di “ripulire” la pelle da queste fastidiose imperfezioni.

acne e punti neri problemi alla pelle del viso
Perché si sente il bisogno di schiacciare i brufoli? – Pontilenews.it

Per alcuni, questa “abitudine” è finita con la pubertà, ma per altri si è protratta anche in età adulta. Schiacciare brufoli e punti neri è diventato un “antistress” per molti e genera persino piacere. Schiacciare un brufolo o un punto nero può dare una sensazione di pulizia e soddisfazione. Molte persone amano vedere la sporcizia o il pus fuoriuscire dalla pelle, poiché è come se stessero “ripulendo” la superficie cutanea.

La Dopamina e il Piacevole Rilascio

Schiacciare brufoli e punti neri può innescare il rilascio di dopamina, l’ormone della felicità. Questo può portare a una sensazione di piacere e gratificazione, che può essere altamente gratificante per chi lo pratica.

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Schiacciare i brufoli è una cattiva idea – Pontilenews.it

Per alcune persone, schiacciare brufoli e punti neri è un modo per esercitare un certo grado di controllo sulla propria pelle. Può essere un modo per affrontare l’ansia o il disagio. Molte persone sono affascinate dall’effetto visivo di vedere un brufolo o un punto nero essere spremuto e il suo contenuto fuoriuscire.

Questo aspetto visivo può essere intrigante e soddisfacente. Schiacciare brufoli e punti neri può diventare un comportamento sociale, con amici o familiari che si aiutano reciprocamente a farlo. Questo può creare un senso di connessione e condivisione.

Il piacere di schiacciare i brufoli non è una novità dell’era digitale. È un comportamento con radici profonde che risale al XIX secolo. La letteratura medica di quell’epoca parlava di “rimozione compulsiva” e classificava questo comportamento come un disturbo mentale inserito nel quadro dell’ossessivo-compulsivo.

In altre parole, eliminare i brufoli era un bisogno incontrollabile, un pensiero che tormentava la mente del soggetto senza sosta. Quando si schiacciano i brufoli, si rompe la barriera protettiva della pelle, aumentando il rischio di infezioni batteriche. Le mani e le unghie possono trasferire batteri sulla pelle, quindi è importante lavare bene le mani prima di toccare il viso.

Secondo diversi studi scientifici, l’ossessione per i brufoli e i punti neri potrebbe rivelare uno stato emotivo di ansia o depressione. Questo disturbo è analogo a quello di chi si mangia le unghie o le cuticole. In effetti, schiacciare i brufoli può diventare una sorta di auto-rassicurazione o una via di fuga temporanea dalla tensione emotiva.

Il piacere di schiacciare i brufoli è un fenomeno che affonda le radici nella storia, con una complessa relazione tra mente e corpo. Mentre può essere considerato una forma di rilassamento per alcuni, è importante monitorare questo comportamento per evitare che diventi ossessivo e influisca negativamente sulla salute mentale e sulla pelle stessa.

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