Assegno INPS al mese per inabilità: controlla il calcolo per sapere se l’importo è giusto

Da sapere: assegno INPS mensile per inabilità, controllate il calcolo per sapere se l’importo è giusto. Tutte le informazioni utili da conoscere.

Lassegno mensile per inabilità corrisposto dall’Inps spetta a tutti coloro che hanno una invalidità civile al 100% e permanente, che li rende inabili al lavoro, e che si trovano in uno stato di bisogno economico. Si tratta di una pensione, detta anche di invalidità civile, che l’Inps eroga agli invalidi totali che presentano le caratteristiche indicate e che hanno un’età compresa tra i 18 e i 67 anni. Sopra i 67 anni di età gli invalidi civili al 100% percepiscono la pensione sociale.

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Assegno INPS al mese per inabilità, come calcolarlo – Pontilenews.it

Per ricevere la pensione di inabilità lavorativa o invalidità civile occorre la cittadinanza italiana o la residenza stabile in Italia. Inoltre, i soggetti invalidi totali devono avere un reddito annuo massimo non superiore al 17.920,20 euro (questa soglia viene aggiornata ogni anno. Per gli invalidi parziali, invece, che anche loro ricevono un contributo economico, il livello massimo di reddito è di 5.391,88 euro.

Qui di seguito vi spieghiamo come calcolare l’importo dell’assegno mensile Inps per l’inabilità. Ecco tutto quello che bisogna sapere.

Assegno INPS per inabilità, come calcolare l’importo

Ogni anno viene stabilito con legge l’importo della pensione di inabilità corrisposta agli invalidi civili, con i requisiti indicati sopra. Per il 2023 l’assegno mensile è di 313,91 euro, erogato per 13 mensilità. Questo è l’importo minimo a cui si possono aggiungere le somme corrispondenti ai contributi che la persona abbia versato prima dell’invalidità totale.

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Il calcolo della pensione di invalidità civile – Pontilenews.it

In questo caso, così come per le pensioni in generale, anche per quella di invalidità civile esistono due modi per calcolare l’importo dell’assegno mensile. Il primo è il calcolo misto, che include una quota della pensione calcolata con il sistema contributivo e un’altra calcolata con il sistema retributivo se l’avente diritto ha iniziato a lavorare prima del 31 dicembre 1995. Il secondo, invece, è il calcolo con il solo sistema contributivo, per chi ha iniziato a lavorare nel 1996. L’anzianità contributiva maturata incide sull’importo dell’assegno pensionistico. Più contributi si sono versati e maggiore sarà l’assegno mensile.

Il calcolo dell’importo mensile dell’assegno di invalidità prevede delle maggiorazioni calcolate secondo il metodo contributivo. La maggiorazione si calcola aggiungendo al montante individuale dei contributi, posseduto al momento del pensionamento. Segue un’ulteriore quota di contribuzione riferita al periodo compreso tra la data di decorrenza della pensione e la data di compimento del sessantesimo anno di età dell’interessato. Nel calcolo si tiene conto della media delle basi annue pensionabili possedute negli ultimi cinque anni di contribuzione e rivalutate ai sensi dell’articolo 3, comma 5, del Dlgs 503/1992.

La maggiorazione è applicata alle pensioni di inabilità calcolate con il sistema contributivo. Indipendentemente dal sesso dell’assicurato e dalla gestione a carico della quale viene liquidata la pensione. Per ottenere la maggiorazione, l’avente diritto deve avere un’età inferiore ai 60 anni al momento della domanda per la pensione di inabilità. Inoltre, la somma totale dell’anzianità contributiva non deve superare i 40 anni, compresa la maggiorazione. Se l’avente diritto ha accumulato più contributi si tiene conto soltanto fino al massimo di 40 anni.

Inoltre, per il 2023 è prevista la maggiorazione sociale dell’assegno mensile di 386,27 euro se il titolare della pensione di inabilità ha un reddito entro i 9.102,34 euro quando non è coniugato e di 15.644,85 euro insieme al coniuge.

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