Incredibile ma vero! L’Unione Europea ha bandito i glitter in trucchi creme e cosmetici: il motivo è molto grave.
Questa scelta ha colto di sorpresa milioni di persone. Molti nel mondo della moda si sono detti sconvolti da questa decisione. Dite quindi addio a quell’effetto di luce che davano i glitter alla vostra pelle. Ma che cosa ha spinto l’Unione Europea ha prendere questa decisione?
Prima che il provvedimento fosse preso, c’è stata la corsa sfrenata a comprare più glitter possibili, che negli anni sono diventati di uso comune, soprattutto tra le donne, visto che contribuivano a dare maggiore lucentezza alla pelle abbronzata, donando un effetto bronze/oro semplicemente invidiabile.
Dopo lo shock iniziale, adesso c’è molta curiosità tra i consumatori che vogliono capire cosa useranno gli esperti del settore della moda per dare alla pelle delle modelle lo stesso effetto ottenuto con i glitter. Sta di fatto che i motivi che hanno spinto la comunità europea ad eliminare i glitter sono molto importanti, infatti sono legati alla tutela della salute e dell’ambiente.
Glitter vietati? Ecco perché è successo
E chi l’avrebbe mai potuto immaginare. Dietro a questa scelta, ci sono motivi davvero importanti. I glitter altro non sono che piccole particelle di plastica ed è per questa ragione che sono stati tolti dal mercato. Questa scelta si inserisce in una politica molto più grande e di fondamentale importanza che serve a tutelare la salute pubblica.
Stiamo infatti parlando della lotta alla dispersione nell’ambiente di materiali dannosi, proprio come la plastica. L’obiettivo fissato è limitare la dispersione delle microplastiche di minimo il 30% entro l’anno 2030. Secondo gli ultimi studi scientifici, le microplastiche causerebbero dei seri danni sia alla salute umana che all’ambiente.
Per questa ragione dal 15 ottobre scorso nell’Unione Europea è vietata la vendita di trucchi, creme e cosmetici contenenti glitter. Non solo. Nell’ottica di tutelare la salute delle persone e dell’ambientale si è deciso di vietare anche la vendita e la commercializzazione dei materiali plastici usati in campo sportivo, come per esempio l’erba sintetica, che ormai da decenni è usata per realizzare i campi di calcio in molti centri sportivi.
Insomma, molti settori, non solo quelli della moda e della cosmetica, dovranno fare a meno di materiali che nel corso del tempo erano diventi ampiamente di uso comune, e saranno quindi costretti a trovare soluzioni alternative, che rispettino i canoni imposti dall’Unione Europe in termini di salubrità.