Bonus mutuo e affitto per genitori separati o divorziati: tutte le informazioni per richiederlo

Un sostegno concreto per chi si ritrova da solo a dover sostenere le spese di mutuo ed affitto di casa: come ottenerlo

Ritrovarsi con mutuo o un contratto di affitto dopo una separazione o un divorzio, può essere estremamente difficile dal punto di vista economico. Ma è una cosa che accade sempre più di frequente. Il mutuo, calibrato sugli introiti di due persone, finirà sulle spalle di una singola persona e così accade anche per l’affitto mensile di un appartamento. In questo modo si rischia l’indigenza.

Bonus mutuo e affitto per genitori separati o divorziati
Bonus mutuo e affitto per genitori separati o divorziati – pontilenews.it

Chi nel corso del tempo è riuscito a mettere da parte dei soldi riuscirà ad affrontare la situazione. Ma chi vive una vita da precario, con stipendi non proporzionati al carico di lavoro, potrebbe addirittura rischiare di vedersi cancellare il contratto di affitto o di finire al centro di procedure di pignoramento immobiliare.

Bonus affitto e mutuo, maxi stanziamento per aiutare chi resta solo dopo il divorzio

L’aiuto stanziato di recente è rivolto proprio a queste persone. Un contributo concreto, con un maxi stanziamento di oltre 2,5 milioni di euro, con l’obiettivo di aiutare il maggior numero di persone possibili, selezionandole chiaramente sulla base dell’Isee che verrà valutato attentamente attraverso appositi sportelli istituiti presso i comuni che rientrano nell’iniziativa.

Bonus affitto e mutuo: la selezione sulla base dell'isee
Mutuo bonus e affitti, stanziati oltre 2,5 milioni di euro (pontilenews.it)

La decisione è stata presa da una regione italiana e vi hanno aderito ben 51 comuni, con il solo obiettivo di “offrire contributi importanti alle persone in difficoltà”. Lo hanno sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, e Chiara Caucino, assessore con delega alla Casa, aggiungendo: “Un genitore separato o divorziato, a meno che non disponga di entrate cospicue o di importanti risorse proprie, è da considerarsi a tutti gli effetti un soggetto fragile”.

Quello stanziato è “un sostegno fondamentale, che tutela i diritti delle persone e che, allo stesso tempo, evita o limita il formarsi di nuove drammatiche povertà”. Sul sito ufficiale della Regione  Piemonte sono riportati tutti i comuni aderenti all’iniziativa.

Le risorse verranno ripartite tra tutte queste amministrazioni comunali. I richiedenti potranno accedere al contributo mediante apposita domanda da presentare allo sportello del comune di residenza. Verrà in seguito stabilito un criterio per “determinare l’entità del contributo da riconoscere”.

Si tratta di una decisione importante, quella presa dall’ente regionale del Piemonte, che tiene conto di quella che è la situazione economica attuale, resa difficile dall’inflazione galoppante. Un’iniziativa che potrebbe essere ripresa da altre regioni italiane. 

Impostazioni privacy