Wokefishing: quando un semplice appuntamento fa precipitare in un vortice di inganni e di manipolazioni. Meglio imparare a riconoscerlo.
Molte donne nel mondo stanno cadendo in questo cyber-inganno dove il potenziale partner finge di essere quello che non è solo per farsi notare. Wokefishing, cosa significa? Il termine è stato coniato dalla giornalista britannica Serena Smith.
Di per sé vuol dire qualcosa del tipo “andare a pesca di woke”, ovvero di chi negli Usa è considerata una persona di orientamento progressista, diciamo di sinistra. I wokefisher non sono altro che soggetti che studiano le loro vittime sulle app per conquistarle fingendo di condividere i valori del progressismo, salvo poi rivelarsi tutt’altro.
Per fare un esempio, proprio Serena Smith ha raccontato il caso di una ragazza 19enne di origine araba che ha iniziato una relazione con un uomo che solo successivamente ha si è rivelato essere un dispregiatore delle sue origini e della sua religione. Il soggetto in questione infatti era un suprematista bianco interessato solo al lato sessuale della vicenda.
Wokefishing, il progressismo come scusa per accalappiare
In sostanza, il wokefisher è un simulatore che finge di essere una persona di larghe vedute soltanto per accalappiare. Potremmo anche dire che è una tecnica di adescamento. Esibire un falso progressismo per lucrare incontri sotto le lenzuola, questo in sostanza il suo modus operandi.
Si tratta di pratiche molto dolorose per le donne che lo subiscono, e che si trovano ad essere abbandonate e a dover fare i conti con le ferite psicologiche di chi si sente usata e ingannata. L’idea che sta alla base della tecnica del wokefishing è che avere la medesima affinità politica aumenta la probabilità di avviare una relazione romantica.
Certo condividere la stessa ideologia politica non è una regola matematica per fare centro in un appuntamento galante, ma di sicuro aiuta quando si tratta di muoversi attraverso la app di appuntamenti. Incontrare qualcuno che la pensa come te può essere una sorta di “assicurazione”, un punto a favore. Ma bisogna stare in campana perché potrebbe essere il caso di un cybertruffatore relazionale.
Il wokefisher si muove nei mondi digitali di piattaforme di incontri come Bumble e Tinder che danno la possibilità di filtrare le ricerche in base all’affiliazione politico-ideologica. A quel punto questi marpioni contattano le loro “prede” mostrandosi come progressisti attenti ai diritti delle donne, al femminismo, ai diritti delle minoranze e all’ambiente, ecc.
I suoi interessi non sono economici: l’obiettivo del wokefisher è avere un nuovo partner sessuale, che cerca soprattutto tra le giovani donne della Generazione Z. Quindi soprattutto le adolescenti devono fare attenzione a questa nova forma di adescamento online.
