Acetone, come riconoscere i primi sintomi e cosa fare immediatamente

L’acetone è un problema che colpisce soprattutto i più piccoli ma non solo. É bene agire in modo tempestivo con i primi sintomi.

Si sente spesso parlare di acetone, soprattutto in riferimento ai bambini, ma c’è chi potrebbe non conoscere nel dettaglio questo tipo di problema e non riuscire a riconoscerlo se dovessero emergere sintomi “sospetti”. Con questo termine si intende l’accumulo patologico di corpi chetonici nel sangue, in particolare l’acetone è spesso causato dalla carenza di zuccheri.

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I bambini possono avere spesso l’acetone – Pontilenews.it

Il nostro corpo non può resistere a lungo con un deficit di zuccheri (nonostante non vadano bene nemmeno gli eccessi), proprio per questo, quando succede, il nostro organismo si trova costretto a demolire gli acidi grassi. Si tratta di un’azione inevitabile per riuscire a recuperare energia per svolgere le azioni quotidiane, ma che può causare una sensazione di malessere generale, che sarebbe però bene non sottovalutare.

Agire in maniera tempestiva è sempre determinante quando si ha che fare con problemi di salute.  Questo vale anche per l’acetone, che può colpire anche gli adulti, anche se più raramente. Le cause che possono scatenarlo possono essere diverse. Tra queste possiamo indicare eventuali difetti nutrizionali, legati a un’alimentazione squilibrata, che non comprende tutti gli elementi essenziali.

Acetone: riconoscerlo il prima possibile è importante

Troppo spesso i piccoli tendono a essere schizzinosi e a rinunciare a cibi quali frutta e verdura, che invece non dovrebbero mai mancare nella dieta di ognuno di noi. Da non trascurare anche eventuali difetti metabolici, tipici ad esempio di chi ha il diabete mellito. Ci sono però anche dei comportamenti troppo spesso diffusi, che tendono a generare una carenza di zuccheri.

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Lo stress nei bambini può provocare l’acetone – Pontilenews.it

Basti pensare a stress, dieta errata con eccessivo apporto di grassi, indigestione, uso di alcolici, attività fisica troppo intensa, vomito (specie se conseguenza della gastroenterite), disidratazione e/o digiuno. Si tende spesso ad associare lo stress alle tensioni degli adulti, ma si tratta di un’idea che non corrisponde spesso alla realtà.

I più piccoli, infatti, possono sentirsi agitati quando devono affrontare un compito in classe importante e temono di non essere all’altezza e quindi di deludere i genitori. Tra i sintomi che dovrebbero destare allarme c’è l’alito cattivo, che diventa simile a quello della frutta troppo matura o a quello dell’acetone che si usa per eliminare lo smalto dalle unghie.

Questo può essere accompagnato da nausea, vomito, stanchezza e debolezza. Ciò che normalmente piace al bimbo sembra non interessargli più, comprese eventuali passioni a cui è legato. Come rimedio i medici consigliano di bere a piccole dosi quello che i pediatri solitamente sconsigliano, ovvero le bevande zuccherate. In alternativa, vanno bene anche succhi di frutta, spremute o acqua e zucchero.

Non si tratta in genere di un problema che dura a lungo, anche se molto dipende dalla causa che lo ha provocato. Quando questo è generato dallo stress o sforzi eccessivi può bastare bere più di una volta per tornare a stare bene. In caso di influenza o gastroenterite, è invece necessario che queste passino.

Anche se più rari, ci sono casi anche di bambini che si ritrovano ad avere l’acetone una ventina di giorni al mese. Questo viene definito “vomito ciclico acetonemico”. Solitamente loro soffrono spesso di mal di testa. Se si vuole ridurre la possibilità che il disturbo si ripresenti, è bene cercare di abituarli ad avere un’alimentazione il più variegata possibile.

 

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