Cosa succede alla pensione anticipata con 104 se il familiare muore, si perde tutto? La risposta inaspettata

Ecco cosa succede alla pensione anticipata con la Legge 104 in caso di morte dell’assistito: le conseguenze sull’indennità

I soggetti affetti da invalidità riconosciuta dalla Legge 104 hanno la possibilità di andare in pensione prima, sfruttando alcuni anticipi pensionistici. In particolare, possono usufruire di quest’opportunità i caregiver.  Ma che cosa succede se l’assistito del caregiver dovesse morire durante il periodo di pensione anticipata?

pensione anticipata con legge 104 in caso di morte dell’assistito.
L’istituto previdenziale ha deciso di fare chiarezza – Pontilenews.it

L’istituto previdenziale ha deciso di fare chiarezza in merito alla possibilità che l’assegno di pensione anticipata riconosciuta al caregiver venga revocato in caso di morte dell’assistito. L’INPS ha chiarito che il caregiver che ha avuto la possibilità di accedere alla pensione anticipata prevista in suo favore continuerà a percepire l’assegno e non perderà la suddetta prestazione anche in caso di morte dell’assistito.

Pensione anticipata con Legge 104: cosa succede in caso di morte dell’assistito

Tuttavia, la specifica dell’INPS ha chiarito che è necessario che l’assistito del caregiver sia in vita al momento dell’erogazione del primo emolumento. Nel caso in cui la sua morte dovesse sopraggiungere durante la fase di elaborazione tra la domanda dei requisiti e la domanda di pensione allora il caregiver non avrà la possibilità di beneficiare della pensione anticipata.

pensione anticipata caregiver
L’assistito del caregiver deve essere in vita al momento dell’erogazione – Pontilenews.it

 

Se, invece, la morte dell’assistito arriva dopo il riconoscimento effettivo della pensione, l’ex caregiver continuerà a beneficiare della prestazione. Le persone che assistono un soggetto affetto da disabilità svolgono un lavoro gravoso. Per questo motivo hanno la possibilità di accedere alla pensione anticipata per caregiver. Tale prestazione è conosciuta con il nome di Quota 41 precoci.

Per poter accedere a quest’opportunità è necessario che il soggetto interessato abbia maturato almeno 41 anni di contributi e abbia versato alcuni contributi prima del compimento del 19esimo anno d’età. Inoltre, al momento della domanda occorre che il caregiver stia assistendo il soggetto affetto da disabilità da almeno 6 mesi.

Così facendo il suddetto lavoratore potrà accedere alla pensione con un anno e 10 mesi di anticipo rispetto ai limiti anagrafici imposti dalla legge Fornero. Per poter usufruire della pensione quota 41 per lavoratori precoci è necessario che la persona assistita abbia ricevuto il riconoscimento della situazione di gravità.

Di fatto, se il coniuge disabile o il familiare convivente, assistito dal caregiver, non possiede la disabilità grave, quest’ultimo non avrà diritto alla pensione anticipata. Vi è la possibilità, per i caregiver, di accedere anche ad un’altra forma di pensionamento anticipato conosciuta con il nome di Ape sociale. In realtà non è una pensione anticipata, bensì uno scivolo pensionistico che dal primo gennaio 2024 sarà rinnovato.

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