Maneskin: quel miracolo nel cuore della guerra | Ora lei può tonare a vivere

Una storia commovente, che ci insegna come la musica e l’arte in generale possano vincere anche contro i missili

Si sono da sempre schierati contro la guerra in Ucraina. Hanno anche annullato gli eventi previsti in Russia, come forma di protesta contro l’invasione decisa da Vladimir Putin lo scorso 24 febbraio. Ma questa volta, i Maneskin hanno fatto un vero e proprio miracolo. E’ il potere della musica, è il potere dell’arte.

Il miracolo dei Maneskin (Ansa) 10.12.2022 pontilenews
Il miracolo dei Maneskin (Ansa)

Dopo il successo al Festival di Sanremo, dopo quello all’Eurovision, dopo il tour in giro per il mondo, l’apertura del concerto dei Rolling Stones e la foto con il grande Mick Jagger, per i Maneskin il successo è straordinario. Il singolo, “The Loneliest”, rilasciato appena poche settimane fa, sta riscuotendo un plebiscito.

Il 2021 è stato certamente il loro anno. Nel giro di pochi mesi, infatti, i Maneskin hanno ottenuto dei risultati che pochi artisti italiani possono vantare nel mondo della musica. Hanno avuto il merito di riportare il rock al centro del palco. Gruppo formatosi a Roma nel 2016 e composto da Damiano David (voce), Victoria De Angelis (basso), Thomas Raggi (chitarra) ed Ethan Torchio (batteria). Un primo assaggio di notorietà arriva nel 2017, quando arrivano secondi nel talent “X Factor”.

Ma è il 2021 l’anno che non dimenticheranno mai. E’ stato pubblicato il secondo album “Teatro d’ira – Vol. I”, contenente il brano “Zitti e buoni”, che ha permesso alla formazione di trionfare alla 71ª edizione del Festival di Sanremo e alla 65ª edizione dell’Eurovision Song Contest. Il successo all’Eurovision ha garantito ai Måneskin di affermarsi sulla scena mondiale, entrando in svariate classifiche.

Successivamente hanno anche aperto il concerto dei Rolling Stones. Un onore riservato a pochissime band, che dà il senso di quanto siano riusciti a costruire i Maneskin in questi mesi.

Il miracolo dei Maneskin

Negli scorsi mesi hanno anche dato vita al loro primo tour mondiale, escludendo la Russia dalle tappe previste, proprio perché fin da subito hanno condannato l’invasione voluta dallo zar Vladimir Putin. Ma, evidentemente, il destino della band romana deve intrecciarsi con il conflitto.

La vicenda è raccontata in un bel reportage di Irene Famà per “La Stampa”. E’ la storia di Anna, in coma dallo scorso 3 marzo. Pochi giorni dopo l’invasione decisa da Putin. Quel giorno in cui la sua vita cambia, infatti, la sua famiglia, come tante, sta cercando di fuggire in auto dalla capitale Kiev, bombardata dall’artiglieria russa. Suo padre ha un colpo di sonno e perde il controllo dell’auto. L’impatto è terribile e l’uomo muore sul colpo.

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Il miracolo dei Maneskin (Ansa)

Si salva, invece, la giovane Anna. Ma rimane in coma per mesi, ottenendo le cure in Italia, dove viene trasferita a Pasqua. Ma, alla fine, a essere decisiva è proprio la musica dei Maneskin. Si sveglia grazie alle canzoni della band romana, da sempre il suo gruppo preferito. Una storia commovente, che ci insegna come la musica e l’arte in generale possano vincere anche contro i missili.

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