Edson Arantes do Nascimento. Considerato da tutti, insieme a Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi
Tutto il mondo è in ansa per Pelè. E anche il “suo” Brasile non è riuscito a dargli le gioie che il grande campione merita, venendo eliminato dal Mondiale dalla Croazia, vincente ai rigori nei quarti di finale. Un amore mondiale e trasversale quello per Pelè. Che coinvolge anche il nostro Paese.
Edson Arantes do Nascimento. Considerato da tutti, insieme a Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi. Da calciatore ha legato la sua carriera principalmente al Santos, con cui ha vinto, tra il resto, dieci volte il campionato Paulista, quattro il Torneo Rio-San Paolo, sei il Campeonato Brasileiro Série A e cinque (peraltro consecutive) la Taça Brasil, oltre a due edizioni della Copa Libertadores, altrettante della Coppa Intercontinentale e la prima edizione (su due disputate) della Supercoppa dei Campioni Intercontinentali. Trasferitosi negli Stati Uniti d’America nella parte finale di carriera, ha conquistato un Campionato NASL con i New York Cosmos.
Una leggenda vivente
È l’unico calciatore al mondo ad aver vinto tre edizioni del campionato mondiale di calcio, evento avvenuto con la nazionale brasiliana nel 1958, 1962 e 1970. Personaggio a tutto tondo, che ricordiamo anche in “Fuga per la vittoria” al fianco di Sylvester Stallone.
Oggi 82enne, sta tenendo il mondo col fiato sospeso per le sue condizioni di salute. Negli scorsi giorni, era circolata la voce sul fatto che Pelè fosse in fin di vita, che non rispondesse più alle cure oncologiche e che si fosse passati alle cure palliative. Per lui che dallo scorso anno lotta contro un tumore all’intestino. “Voglio tranquillizzare tutti, pensate in positivo. Sono forte, con tanta speranza e continuo il trattamento di sempre”. Il messaggio con cui Pelé ha rassicurato tutti. Tutti. Sì, perché tutti amano Pelè.
La città italiana che ricorda Pelè
Pur non avendo mai giocato in Italia, “O Rei” ha un legame viscerale con il nostro Paese. E anche in questo periodo sicuramente non facile l’Italia sta rimanendo molto vicina al grande campione carioca, che in passato è stato anche ministro dello Sport nel suo Paese.
Una città italiana, però, più di tutte, non ha dimenticato Pelè. E questo nonostante siano passati più di 50 anni da quella giornata epica. Nel 1968 l’Alessandria invitò il Santos per festeggiare gli 800 anni dalla fondazione della città. Una partita vinta per 2-0 dai brasiliani, dove Pelè, neanche a dirlo, fu grande protagonista.
La città piemontese fu inserita dal Santos in una lunga tournee europea. Quel 12 giugno del 1968 resterà per sempre nella storia della città. 20mila persone per vedere il più grande. Un gol e un assist per Pelè, nella ripresa, dopo che il primo tempo era stato di rodaggio. Chi c’è stato, ricorda ancora oggi quella splendida serata. E poco importa che la squadra del cuore abbia perso. Anche perché uscì dal campo, tra gli applausi, con indosso la maglia numero 10 dell’Alessandria.