Attenzione, la città dei sogni è un incubo | Venire qui è un errore drammatico

Espatriare è il sogno o l’incubo di molti. Trovarsi a dover scegliere di lasciare la propria patria non è facile, può essere entusiasmante o spaventoso. Per scegliere se, e dove trasferirci possiamo consultare la classifica annuale di InterNations, attenti quindi a non sbagliare.

Ad oggi viaggiare è sempre più semplice. Viaggiare apre la mente e ci permette di confrontarci con realtà e culture diverse, e spesso, ci fa venire voglia di vivere quelle realtà in modo diretto ed espatriare. Espatriare può essere spaventoso.  Se ci troviamo costretti a lasciare la nostra patria, magari alla ricerca di un nuovo lavoro, a caccia di nuove opportunità ed una nuova vita, non vogliamo commettere errori. InterNations, comunità di “Expat” (dall’inglese expatriate), ci aiuta stilando una classifica annuale delle città più o meno vivibili.

La guida per espatriare quali sono le città migliori
La Statua della Libertà, inaugurata a NYC nel 1886 e situata su Liberty Island è adiacente ad Ellis Island, dove approdavano milioni di migranti Italiani, ed il primo monumento che i nostri predecessori ammiravano all’arrivo – Foto da Pexels Pixabay

InterNations è uno strumento utile ed essenziale, di grande aiuto per valutare e scegliere con consapevolezza, un ausilio negato a molti dei nostri predecessori che migrarono verso gli Stati Uniti d’America, nei primi anni del novecento, che attraversarono l’oceano su enormi navi per settimane, col fine di raggiungere la costa occidentale ad Ellis Island, NYC, dove erano soggetti ad interminabili e temute selezioni per ottenere la conferma d’ingresso nel paese.

Espatriare, farlo con consapevolezza ed un aiuto che i nostri predecessori non hanno avuto
Un gruppo di Italiani migrati verso gli Stati Uniti d’America, approda ad Ellis Island, NYC, ed attende l’autorizzazione all’ingresso nel paese – foto da Instagram Statueellisnps

La classifica delle migliori città, secondo chi si è trasferito, è una sorpresa Europea

Per InterNations, nel 2022, le dieci migliori città secondo gli expats sono, in ordine:

  1. Valencia
  2. Dubai
  3. Mexico City
  4. Lisbona
  5. Madrid
  6. Bangkok
  7. Basel
  8. Melbourne
  9. Abu Dhabi
  10. Singapore

Ma quali sono le caratteristiche che hanno portato Mexico City, Dubai e Valencia a guadagnarsi la top 3? E soprattutto, siamo sicuri che essere al primo posto sia sinonimo di opportunità certe per gli intrepidi expats?

Espatriare le città migliori e peggiori in Europa?
Le Torres de Serranos, una delle dodici porte delle antiche mura di Valencia. Ad oggi uno dei monumenti conservati nel modo migliore, la  costruzione risale al 1392 circa – Foto da Instagram Visit Valencia

Valencia al primo posto per la classifica InterNations, cosa la rende speciale ma rischiosa?

Mexico City viene definita amichevole e conveniente, la città è dove sembra essere più semplice adattarsi, gli expats si sentono a casa. Il punteggio sembra essere buono anche per la situazione finanziaria e per le opportunità professionali, mentre le lamentele riguardano il clima e l’ambiente con particolare accento negativo rispetto alla sicurezza.

Dubai si guadagna il secondo posto. La città degli Emirati Arabi Uniti conquista gli expats per la facilità con la quale riescono rapportarsi con le autorità locali ed i servizi governativi online che azzerano la burocrazia. Altra nota positiva sembrano essere le opportunità professionali e la naturalezza con cui vengono vissuti i rapporti sociali. Gli expats si sentono i benvenuti, avendo accesso a numerose attività, sportive e non, come una vasta quantità di ristoranti, cucina etnica, spiagge attrezzate, locali per la vita notturna e numerosi parchi divertimento per i bambini.

Espatriare una guida per fare la scelta giusta, attenti alle città più care
Dubai di notte, in primo piano il Burj al-Arab di Dubai, conosciuto come “La Vela” è un hotel a 7 stelle divenuto icona della città. Nello sfondo, l’edificio più alto del mondo, il Burj Khalifa – foto da Pexels di The Abbas Mohammed

Valencia è la regina della classifica con la percentuale più alta per l’indice della qualità della vita. Chi si è trasferito ne loda i trasporti pubblici, definendoli economici e funzionali. Alte sono anche la percentuale di apprezzamento per l’offerta di sport ricreativi e la facilità di adattamento alla vita sociale. Altro pregio della città spagnola sembrerebbe essere quello del bilancio finanziario per le famiglie, rendendola particolarmente vivibile. Unico aspetto negativo, ma non meno importante, avendo un’alta percentuale di insoddisfazione tra gli expats, riguarda la possibilità di fare carriera. A quanto pare la crescita professionale è un’opportunità rara.

Valencia per espatriare potrebbe essere davvero la città giusta?
Il Parco di Cabecera, situato sul fiume Turia è una lussuriosa area verdeggiante molto amata dagli expats, con piste ciclabili, aree gioco, tapas bar e percorsi pedonali – Foto da Instagram Visit Valencia

Valencia è di certo una bellissima città, con delle spiagge meravigliose e che offre arte, parchi, strutture futuristiche e musei da poter visitare con entusiasmo e passione. Se vale la pena mettersi in viaggio per godere delle attrazioni locali, ci chiediamo, con oltre il 50% di expats insoddisfatti per le opportunità professionali, ve la sentireste davvero di correre il rischio di sceglierla come destinazione per cambiare vita?

Parigi, la città per antonomasia dell’amore, dell’arte e della cultura, una cattiva sorpresa

Abbiamo visto la top-ten, ma chi si posiziona all’ultimo posto? Sempre secondo gli expats queste sono le città “peggiori”, le ultime dieci posizioni, dal 41° al 50° posto, appartengono a:

  • Roma
  • Tokyo
  • Vancouver
  • Milano
  • Hamburgo
  • Hong Kong
  • Istanbul
  • Parigi
  • Francoforte
  • Johannesburg

Con grande sorpresa, e delusione, Parigi, la capitale della Francia, la città dei sogni, dell’amore e del romanticismo, dei musei più famosi al mondo, della storia, dell’arte, della nouvelle cuisine, insomma, una delle città più belle al mondo, si classifica al terzultimo posto.

Parigi, una delle città più belle al mondo è una delusione per gli expat
La Piramide del Louvre, il museo più famoso al mondo, progettata dall’architetto Ieoh Ming, inaugurata il 4 marzo 1988. – Foto da Pixabay

Parigi, cosa la rende una cattiva idea secondo chi si è già trasferito?

Sembrerebbe che una volta, l’amata attrice Audrey Hepburn, abbia detto “Parigi è sempre una buona idea”. Ma è davvero così? Forse per un bel viaggio, una romantica proposta di matrimonio, per ammirare tutta la storia e l’arte che l’antica città può offrire. Non solo Louvre, ma Montmartre, il Musée d’Orsay con le opere degli impressionisti, il Mouline Rouge, l’iconica Tour Eiffel, l’Avenue des Champs-Élysées, e la maestosa cattedrale di Notre-Dame.

Parigi, romantica e bellissima, ma solo per un viaggio
Uno scorcio che sottolinea la magia ed il mistero della cattedrale di Notre-Dame dalla Seine – foto da Pexels

Se Parigi è il sogno di molti, a quanto pare, al di là delle infinite opportunità che offre ai turisti, per chi ha deciso di trasferirsi e vivere il sogno parigino, tra artisti e profumati croissant, è stata un’esperienza deludente. La delusione è relativa a numerosi aspetti, tra cui la ricerca di un’abitazione, con scarse disponibilità e prezzi troppo elevati. Quest’ultimo aspetto, il costo della vita, è una delle note davvero dolenti della città, che le ha fatto perdere moltissimi punti, posizionandola quasi alla fine della classifica.

Parigi la città dell'amore e dell'arte, per un weekend, non per la vita
Una delle romantiche strade di Parigi che conduce alla collina di Montmartre, con la Basilica del Sacro Cuore, ritrovo degli artisti – Foto da Pexels di Pierre Blacha

A quanto pare, non sarebbero solo i costi, a rendere infelici i migranti. Gli stessi non si sentirebbero ben accolti, i parigini non sembrano essere particolarmente caldi ed accoglienti con gli stranieri e creare amicizie stabili e profonde con i locali, è raro se non impossibile. Altra nota negativa è la sicurezza personale, ben il 23% non si sente affatto al sicuro nella città. Ad ogni modo, la qualità e la varietà del cibo insieme alla cultura e l’arte, rimangono indiscusse qualità della capitale francese.

Jean-Baptiste-Louis Gresset, poeta e drammaturgo francese, vissuto nel settecento, disse che “Non si vive che a Parigi, e si vegeta altrove”. Forse oggi non è proprio più così, e magari non faremo le valige per spostare il centro della nostra vita nella città, ma è impossibile negare che un weekend romantico in una delle capitali europee più sognate al mondo, è davvero sempre una buona idea!!

 

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