Netflix smetterà di investire in questi contenuti, i fan potrebbero ritrovare distrutte le varie aspettative da catalogo: ecco le novità circa le strategie per i prossimi progetti.
Anno dopo anno non soltanto Netflix è diventato un punto di riferimento nel mondo dello streaming, una vera e propria azienda leader, ma ha anche investito sulla realizzazione di prodotti originali, tra film e serie tv; non si contano ormai i progetti gestiti direttamente dall’azienda che hanno un grandissimo successo di pubblico a livello globale.

A quanto pare però, pare che nel prossimo futuro la piattaforma streaming potrebbe smettere di investire su determinati tipi di contenuti, una notizia che di certo non farà piacere a molti utenti; i cambiamenti sembrano arrivare in base alle preferenze del pubblico, ma più di qualcuno potrebbe rimanere scontento.
Non si contano più ormai le serie originali Netflix, ovvero quelle che non soltanto sono distribuite dalla piattaforma streaming, ma che vengono prodotte dalla stessa; solo di recente, abbiamo visto il grandissimo successo ottenuto da Mercoledì (serie di Tim Burton incentrata sulla giovane Addams) oppure di The Witcher, basata sulla serie di libri di Andrzej Sapkowski che hanno dato vita ad una delle saghe videoludiche più apprezzate dell’ultimo decennio.
Non manca di certo dunque la scelta agli utenti, anche per il catalogo originale Netflix, anche se prossimamente potrebbero esserci sempre meno anime a disposizioni; ecco i rumors sulle future strategie che l’azienda potrebbe adottare per seguire l’andamento del mercato.
Contenuti Netflix che potrebbero essere eliminati per sempre
Come riportato anche dal sito drcommodore.it, in una recente intervista svoltasi durante un evento ospitato dall’Industry Research Group della Animation Society of Japan, il giornalista Nishida Munechika e Atsushi Matsumoto (professore universitario e collaboratore di molte aziende attive nel settore dell’animazione) hanno commentato i possibili piani futuri di Netflix e, secondo i due, presto l’azienda potrebbe cambiare il modo in cui è coinvolta nella distribuzione e produzione di serie animate giapponesi.

L’azienda è entrata in maniera importante nel mondo degli anime ormai diversi anni fa, investendo e finanziando progetti per contenuti originali; nel prossimo futuro potrebbero forse essercene molti meno.
Gli anime giapponese vengono poi messe a confronto anche con altri prodotti orientali, tra cui ad esempio le serie coreane. In merito, Nishida ha sottolineato come al momento gli anime giapponesi non riescano ad ottenere da soli un gran numero di visualizzazioni. “A differenza delle serie coreane, gli anime giapponesi non si trovano in una situazione in cui possono ottenere da soli le massime visualizzazioni. Un esempio particolare sarebbe la serie coreana “Squid Game”, al top in decine di Paesi del mondo, ma l’animazione giapponese non arriva a così tanto“ ha spiegato il giornalista.