Cambiamento climatico, sistema sanitario in allarme: impatto devastante sulla salute mentale

Equilibri stravolti, città sommerse, popoli in fuga: a fare le spese del cambiamento climatico non sarà solo il pianeta, ma anche la nostra salute mentale.

Che il cambiamento climatico ci tocchi sempre più da vicino non è una novità. I continui allarmi sulla siccità e la carenza idrica in vista dell’estate ce lo ricordano proprio in questi giorni. Quel che spesso dimentichiamo, o meglio ignoriamo, è che l’esaurimento delle risorse e il riscaldamento globale non impatto solo sulla salute del pianeta, ma anche sulla nostra psiche.

cambiamento climatico effetti salute mentale
Gli impatti del climate change sulla sfera psicosociale possono essere devastanti. (Pontilenews.it)

C’è da dire che gli impatti del climate change sulla sfera psicosociale non sono ancora stati esplorati fino in fondo, ma non c’è dubbio che possano essere devastanti, sia direttamente che indirettamente. La ricerca scientifica ha iniziato a occuparsene una decina d’anni fa, con l’indagine «Protecting health from climate change: vulnerability and adaptation assessment» dell’Organizzazione mondiale della Sanità, mentre uno degli studi più recenti prende il titolo di «Climate Change and Mental Health: A Scoping Review». Ecco cosa c’è da sapere.

L’influsso del clima che cambia sulla salute mentale

Gli scienziati concordano in linea generale sul fatto che i cambiamenti in atto siano fonte di ansia, depressione e disturbi post-traumatici da stress. Eventi climatici estremi quali inondazioni, tempeste, ondate di calore possono causare un forte stress emotivo e psicologico nelle popolazioni coinvolte. Se ne è discusso in un recente webinar ospitato dalla Piattaforma dell’Unione europea per le politiche sanitarie, intitolato «Verso un approccio globale alla salute mentale – Rafforzare il legame tra salute mentale e ambiente».

cambiamento climatico effetti salute mentale
Le comunità più vulnerabili alle ripercussioni psicologiche dei cambiamenti climatici sono quelle dei paesi a basso e medio reddito. (Pontilenews.it)

In uno scenario del genere assume fondamentale importanza la formazione degli operatori di salute mentale, i quali devono essere preparati ad affrontare i disturbi legati agli stravolgimenti climatici. Le comunità più vulnerabili sono quelle dei paesi a basso e medio reddito, con particolare riferimento alle popolazioni indigene, ai bambini e agli adolescenti, perché più fragili di fronte ai cambiamenti in atto e alle loro conseguenze in termini di prospettive e qualità della vita.

Basti pensare ai periodi prolungati di siccità o ad altri eventi estremi che influiscono sul rendimento della produzione agricola di un certo posto, provocando povertà, migrazioni forzate e nuovi conflitti, con tutte le ripercussioni del caso sulla salute mentale delle comunità colpite. Oppure ai disturbi respiratori causati dall’inquinamento atmosferico nei periodi di alte temperature e ai loro effetti sulla capacità lavorativa di una persona. E ancora, il bombardamento di notizie catastrofiche, il senso di impotenza, il futuro sempre più incerto e precario producono tutta una serie di risposte psicologiche da non sottovalutare: dalla «solastalgia» all’eco-ansia all’angoscia ambientale. Ne sentiremo parlare sempre più spesso.

Impostazioni privacy