Le barche che hanno fatto la storia: “la casa bianca galleggiante” di John Fitzgerald Kennedy

Certi luoghi segnano la storia e non si parla solo di luoghi “geografici” in senso duro e puro. Cambiamenti epocali hanno visto la loro genesi anche tra quattro mura, su ruote o viaggiando a vele spiegate.

La storia ha percorsi strani, siamo spesso portati ad immaginare che le grandi scelte che hanno segnato il corso degli eventi siano state prese in consessi autorevoli con i personaggi coinvolti che si tenevano la testa tra le mani.

JFK
John Fitzgerald Kennedy, un presidente “marinaio” (Instagram)

Forse è così, forse le cronache hanno fissato tali avvenimenti in luoghi che potessero essere tramandate ai posteri. Luoghi autorevoli, sedi di regnanti, parlamenti, o simili. Non dimentichiamoci però, che alcune decisioni determinanti sono state fatte sui campi di battaglia e quindi, almeno fino a qualche annetto fa, a “quattrozampe”, a cavallo! Ricordiamo Garibaldi a Teano quando davanti a Vittorio Emanuele II non potè fare altro che dirgli “Maestà, vi consegno l’Italia!”, o Giulio Cesare che prima di attraversare il Rubicone esclamò (forse sì o forse no) “Il dado è tratto”.

Ma la realtà non è sempre quella che si tramanda. I grandi della storia, molte volte, maturano le loro decisioni in privato, in un circolo ristretto, quando la loro mente è libera di spaziare, quando hanno il tempo e la libertà di mettere in fila i pensieri, organizzarli e trovare la soluzione.

The floating White House

Uno dei posti della storia, perlomeno quella più recente, è sicuramente la Casa Bianca, la residenza del Presidente degli Stati Uniti, colui che ha in mano, insieme a pochi altri, le sorti del mondo.

Tutti hanno visto le foto dei vari presidenti seduti con altri grandi della terra nello studio ovale o con i membri dello staff.

Ma non tutti sanno che è esistita anche una “casa bianca galleggiante”. Questo è l’appellativo che era stato dato alla barca di John Fitzgerald Kennedy, il presidente ucciso a Dallas il 22 novembre del 1963, in circostanze che a tutt’oggi non sono ancora completamente chiarite.

Chi era JFK

John Kennedy, Jack, è stato uno dei presidenti più popolari del recente passato. Affascinante e nel fiore degli anni, è stato, al di là del giudizio sul suo operato politico, una vera manna per giornalisti e paparazzi dell’epoca. Costruito per essere perfetto dall’ambizione di suo padre, l’imprenditore e politico di origine irlandese, Joseph Kennedy, John incarnava il sogno americano. E’ approdato alla Casa Bianca come eroe della Seconda guerra mondiale e con una moglie da “esposizione”, la giovane, elegante e charmant Jacqueline Bouvier.

Jack e Jackie Kennedy
Jack e Jackie nel giorno del loro matrimonio (Instagram)

Jack, però, era ben lungi dall’essere perfetto in realtà. Molte sono state le amanti che gli sono state riconosciute, tra cui Marilyn Monroe, per non parlare di presunti suoi legami con la mafia.

Manitou

Jack amava andare in barca e ne possedeva una, Manitou, dove aveva fatto installare la migliore tecnologia dell’epoca che gli consentiva di essere in contatto costante persino con il Cremlino (erano i tempi della guerra fredda).

JFK
JFK al timone di Manitou (Instagram)

Il Manitou era (ed è) uno yawl bermuda 62 piedi disegnato da Sparkman & Stephens nel 1936. Costruito l’anno successivo, era pensato per gare nei grandi laghi americani. Quando il suo proprietario, James Lowe, si arruolò, anche Manitou (in lingua algonchina “spirito dell’acqua”) entrò in servizio a pattugliare le coste. All’alba della sua elezione, Kennedy inviò un suo uomo di fiducia alla ricerca di una barca a vela che fosse all’altezza di diventare lo yacht presidenziale. La scelta ricadde proprio sull’imbarcazione di Lowe, che nel frattempo era diventata di proprietà della Guardia Costiera.

Lo yacht era dotato di tutti i comfort degni di un presidente. Aveva una vasca da bagno nella cabina armatoriale situata a poppa. Kennedy amava navigare nella Chesapeake Bay fino al New England. Su quella barca ci ha portato un po’ tutti, moglie, fratelli, amici e chissà che non ci sia salita anche Marilyn.

Dopo la sua morte, l’armatore Onassis tentò di comprarla per ben due volte per donarla alla futura moglie, proprio lei, la vedova Kennedy, ma non ci riuscì.  Dopo molti anni, nel 1999, “Manitou” tornò ai suoi proprietari originali. Fu acquistata dalla nipote di James Lowe e sottoposta ad accurati restauri. Oggi continua a solcare i mari partecipando a gare veliche classiche, portando con sé il suo carico di storia.

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