06-05-2016
Osservante ma aperto ai diritti dei gay, avvocato esperto di diritti umani, contrario alla Brexit
Londra, da sempre grande modello di integrazione fondato sul multiculturalismo etnico, supera se stessa eleggendo per la prima volta nella sua storia un sindaco musulmano. Lo spoglio dei voti ha decretato, infatti, la storica vittoria di Sadiq Khan che ha ottenuto il 44,2%, mentre il candidato conservatore Zac Godsmith si è fermato al 35%. Nove punti di scarto per chiudere otto anni di potere Tory e inaugurare così una nuova epopea.
Una vittoria, quella di Khan, ampiamente annunciata dai sondaggi che vedevano nel laburista, figlio di immigrati pachistani e cresciuto in un alloggio popolare di Earlshfield, alla periferia di Londra, il candidato preferito dagli inglesi. Ma anche una vittoria che non è figlia del sensazionalismo, della trasgressione o della provocazione, ma di una città che sceglie di non smentire la propria identità multietnica e che rifiuta il clima di terrore e di sospetto importato dal fondamentalismo islamico, eleggendo a proprio sindaco un musulmano. E non è in questo caso solo una questione di religione. Khan, infatti, è anche un avvocato esperto di diritti umani e ha difeso personaggi sospettati di terrorismo davanti ai tribunali di mezza Europa. I londinesi, però, sono andati ben oltre questi dettagli, che in un Paese qualsiasi dell’odierna Europa, mortalmente trafitta dal fondamentalismo islamico, avrebbero probabilmente stroncato la candidatura di Khan in partenza. I londinesi hanno scelto il self made man, il musulmano osservante ma che in qualità di parlamentare vota a favore della legge sui matrimoni tra omosessuali, sfidando le minacce di morte che gli piovono addosso, il candidato che più di tutti ha saputo convincere come risolvere l’annosa questione della carenza di alloggi e che ha giurato guerra al terrorismo islamico.
E proprio l’Europa che da tempo guarda preoccupata all’eventuale uscita della Gran Bretagna dall’Ue potrebbe trovare nel nuovo sindaco londinese un importante alleato. Sadiq Khan, infatti, è sempre stato contrario alla Brexit e la sua opinione potrebbe fare la differenza nelle consultazioni referendarie del 23 giugno. Intanto, però, il nuovo sindaco londinese cerca di consolare le tante aziende nazionali, come la Cbi e la Confindustria britannica, atterrite da Brexit più dell’Europa stessa e promette loro di prestare molta più attenzione al business elargendo incentivi e prestando una maggiore attenzione alle ragioni degli uomini di impresa.
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