21-07-2016
Per le associazioni umanitarie tale decisione è una sorta di amnistia per quanti convolano a nozze con 'le spose bambine'
Colpa dell’inadeguatezza dei servizi di intelligence. E giù tutta una serie di precisazioni per far capire come i servizi segreti siano spesso fallaci. Questione di qualità degli uomini più che della tecnologia. Così Erdogan ha spiegato a un giornalista di Al Jazeera come mai un colpo di stato, che avrebbe coinvolto anche potenze straniere, non sia stato sventato dagli 007 turchi. Il presidente turco ha accennato a uno stato parallelo che era stato organizzato dai suoi avversari politici, avendo a loro guida Gulen.
Intanto continuano purghe ed epurazioni in massa, che sono già 60.000 e i dubbi di molti che si sia trattato di una farsa diventano quasi certezza. Sono i dati a dirlo. Dopo poche ore dalla fine del golpe era già pronta la lista di 3000 giudici da rimuovere dal posto. Nel frattempo sono stati sospesi decine di migliaia di insegnanti, dimissionati 2000 fra professori e rettori universitari, fra cui il rettore dell’Università di Ankara, operati 10.000 arresti, rimossi 492 imam e 113 esponenti del sistema giudiziario, fra cui due giudici costituzionali. E ancora indagati tutti i giudici e procuratori militari, e di questi già sospesi 262. Pronta, inoltre, come se non bastasse, anche la nutrita lista, ben 24, delle Radio e delle TV a cui ritirare la licenza. Elenchi di avversari politici che non si redigono in poche ore grazie a chissà quale efficienza delle autorità di polizia dal momento che egli stesso ha ammesso addirittura l’inefficienza di quel corpo che dovrebbe essere il primo baluardo della prevenzione: gli agenti segreti.
Ma Erdogan esprime tutta la sua indignazione per i sospetti che gravano su di lui: "Abbiamo perso 246 persone, compresi quelli travolti dai tank, e 1.500 feriti. Come possono continuare a dire cose contro di me?", Di certo, se non è stata una farsa è un evento che Erdogan si aspettava e che ha monitorato sinché il frutto non è maturato, offrendogli l’occasione per una “riforma costituzionale” sui generis. Lo ammette lui stesso: "Già prima avevamo molti sospetti, ma non potevamo agire per il rispetto della legge", ha detto per giustificare la rapidità della repressione operata. Intanto, la folla a cui s’è appellato la notte del golpe continua ad occupare le piazze per gridare a Gulen: "Cane del diavolo ti impiccheremo".
Obama e la Merkel chiedono a Erdogan di rispettare i diritti umani. Piccata la replica del presidente turco: "Per 53 anni abbiamo bussato alla porte dell'Unione europea e ci hanno lasciato fuori, mentre altri entravano. Se il popolo decide per la pena di morte, e il Parlamento la vota, io la approverò". Intanto proseguono a tutto spiano i colpi di testa di Erdogan anche per quanto riguarda la legislatura vigente nel Paese. Il Presidente, infatti, ha appena fatto annullare per mano della Corte Costituzionale il reato di pedofilia per atti sessuali compiuti con minori di quindici anni.
Ben sei giudici su sette si sono espressi a favore dell’abrogazione del reato ritenendo che la legislazione vigente è inadeguata, non consentendo di distinguere tra abusi sui bambini più piccoli e su quelli di adolescenti, dai dodici anni in su, che potrebbero essere consapevoli dell’atto sessuale. Esplode la protesta delle associazioni di diritti dei minori che ritengono tale decisione una sorta di amnistia per le nozze con “le spose bambine” che in Turchia sono già 3.5 milioni. Le associazioni umanitarie hanno già annunciato che presenteranno presto alla Corte europea un’istanza per l’annullamento della norma che entrerà in vigore nel 2017.
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